PERUGIA -  Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino. E fu una grande festa. Era la fine della Guerra Fredda, della divisione dell’Europa e del mondo in due blocchi contrapposti. L’inizio di una nuova storia. Trent’anni dopo, molti altri muri minacciano i nostri diritti, i beni comuni, la nostra voglia di libertà e di giustizia. Molti sono stati innalzati negli ultimi anni. Altri sono ancora in costruzione nei nostri Paesi, in Europa e nel mondo. Non servono per proteggere ma per respingere, chiudere, rinchiudere, oscurare, dividere.

Alcuni sono muri di cemento armato e filo spinato. Altri sono invisibili ma ancora più estesi e devastanti. Sono i muri dell’indifferenza, dell’antagonismo infinito, della competizione selvaggia, dell’ingiustizia, delle disuguaglianze, della miseria, della paura, del pregiudizio, dell’intolleranza, dell’odio. Sono i muri mediatici che alimentano paure, conflitti, ignoranza, individualismo e incomprensioni. Sono muri che ci mettono gli uni contro gli altri, che lacerano la vita di persone, famiglie, comunità, popoli e paesi. E che minacciano di distruggere la nostra stessa Europa.

Contro tutti questi muri che ci stanno togliendo la libertà, distruggendo la nostra umanità, la pace e il sogno di una vita e di un mondo migliori, noi vogliamo insorgere. Invece dei muri noi vogliamo costruire fraternità, una fraternità universale: un modo realmente nuovo, moderno, di vedere, intendere e organizzare le relazioni tra le persone e i popoli, i rapporti con la natura, la società, l’economia.

E' tempo di unire le nostre mani per affrontare insieme, con la nonviolenza, le sfide aperte, prenderci cura gli uni degli altri, non lasciare nessuno indietro, curare assieme la casa comune.
Abbattendo i muri, visibili e invisibili, noi vogliamo contrastare le divisioni, l’individualismo, le disuguaglianze, le ingiustizie, la solitudine, le persecuzioni, le violenze, le guerre, la corsa al riarmo. Vogliamo riunire la famiglia umana, costruire la casa comune europea, l’Onu dei popoli, un ordine mondiale più giusto, solidale e democratico e una nuova società dove a tutti gli esseri umani vengano effettivamente riconosciuti la stessa dignità e gli stessi diritti fondamentali.

La cittadinanza universale, plurale e inclusiva, deve prevalere sulla cittadinanza nazionale. Siamo tanti e diversi in un mondo di risorse finite che dobbiamo salvare e condividere: dobbiamo imparare ad agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

La costruzione del Muro di Berlino segnò un’epoca molto buia e drammatica dell’Europa e del mondo. Per lungo tempo, quel muro sembrò inamovibile. Ma poi, sotto la pressione di milioni di persone, venne abbattuto. Nel nome della libertà e dei diritti umani.

Con quello stesso spirito, che è la vera anima di tutte le donne e gli uomini del mondo, noi invitiamo tutti ad abbattere i muri e a fare del prossimo 9 novembre 2019 una grande festa della fraternità, della libertà e della pace.

Tavola della pace Perugia, 21 gennaio 2019

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