8 marzo/ “I talenti delle donne da riconoscere e valorizzare"
PERUGIA - “La donna è e rimane unica, valore inestimabile per la collettività con i suoi talenti che sono presenti e devono essere riconosciuti a tutti i livelli sociali ed economici. Sono in coloro che decidono di fare le mogli e le madri, ma anche in chi si impegna nel volontariato o quotidianamente svolge un’attività, trovandosi a dover conciliare i tempi di lavoro con quelli degli impegni domestici, di cura e di vita privata”. Ad affermarlo, nel corso del convegno “I talenti delle donne” che si è tenuto questa mattina a Perugia, è il segretario generale regionale dei pensionati della Cisl Umbria Giorgio Menghini, che sottolinea quanto siano importanti i fattori della consapevolezza, della solidarietà e del dialogo in un percorso dai tempi lunghi ma dagli obiettivi fermi e ben definiti.
“Sappiamo – continua Menghini- che iniziative come quella di oggi sono occasioni importanti per un confronto costruttivo su un tema di grande attualità: quello del rispetto della persona, prima ancora che sia riconosciuta come donna o come uomo. Non facile in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, nel quale anche in ambito familiare si possono aggiungere tensioni dovute allo stato di povertà crescente e derivanti da problemi di natura occupazionale ed economica”. Ma in questo cammino, a ricoprire un ruolo strategico sono le nuove generazioni. “Per questo abbiamo coinvolto gli studenti del liceo classico Annibale Mariotti di Perugia” ha spiegato Menghini, che ringrazia la dirigente scolastica Giuseppina Boccuto per la sensibilità manifestata al tema e la sua partecipazione all’evento.
Nella relazione della responsabile del coordinamento donne della Fnp Cisl Umbria M. Novella Biondi riferimenti alla filosofa ungherese Agnes Heller. “Essere state liberate non vuole dire essere libere –ha affermato-, i diritti sulla carta sono stati raggiunti, ma è necessario procedere in un percorso di consapevolezza e conoscenza, che si deve rivolgere soprattutto alle nuove generazioni, nel quale le donne possano trovare rinnovate espressioni per dare forma ai propri talenti”.
Da volere a volare della scorsa edizione dell’8 marzo ad un convegno, quello odierno, nel quale i pensionati della Cisl Umbria già guardano al 2019. “Perché il tema del rispetto della persona non si deve esaurire in un giorno, in una mattinata di confronti –ha spiegato Biondi-, ma deve farsi spazio nella quotidianità, nelle nostre case, nell’intimità delle nostre famiglie. Contesti che, come ci mostrano troppo spesso fatti di cronaca, si possono annidare e nascondere atti di violenza, che prima di esplodere in tutta la loro gravità e drammaticità dovrebbero trovare soluzioni nella prevenzione. Quindi, abbiamo bisogno di maggiori risorse da investire in percorsi informativi, di recupero ma anche e soprattutto di difesa di quante non sono libere di vivere la propria vita”.
Sul “gender gap”, ossia la divergenza tra i sessi, ha messo l’accento il presidente regionale dell’Anteas Gustavo Sciamanna che ha denunciato il permanere dello stesso anche nell’ambito del volontariato e non solo. “Molte donne si impegnano –ha detto-, ma ancora troppo poche riescono a trovare gli spazi che si meriterebbero e ricoprire posizioni apicali”.
L’iniziativa, moderata da Nerina Antonini Ponti e conclusa dalla coordinatrice nazionale donne Fnp Cisl Maria Irene Trentin, è stata proposta dagli organizzatori come ulteriore stimolo per le istituzioni a fare di più e meglio attraverso un approccio di dialogo, basato sulla solidarietà e il confronto. Hanno risposto positivamente all’invito la Cisl Umbria che è stata rappresentata dal segretario Riccardo Marcelli, il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia – Città della Pieve il cardinale Gualtiero Bassetti, la presidente della Regione Catiuscia Marini e la presidente dell’Assemblea legislativa Regione Umbria Donatella Porzi.
Presidente Marini: "Sfida comune è lavorare per un’uguaglianza sostanziale"
"La sfida irrinunciabile che abbiamo di fronte è quella di raggiungere l'uguaglianza sostanziale, sia dal punto di vista sociale che di genere, perché nonostante quanto è stato raggiunto con il lavoro tenace di questi anni c'è ancora strada da fare per la quale servono politiche e azioni che dobbiamo costruire tutti insieme". E' quanto ha sottolineato nel suo intervento la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini che ha poi aggiunto: "Uguaglianza è la parola che contraddistingue le nostre politiche e il nostro impegno ed è quello che vogliamo garantire, così come vogliamo far crescere la consapevolezza che c'è assoluto bisogno dei talenti delle donne nella società, dalle istituzioni alla politica, dal sindacato alle imprese, alle professioni. Per esprimere il loro talento, le donne hanno bisogno di una rete di ‘welfare' che funzioni e le sostenga con politiche familiari, per la non autosufficienza, asili e servizi scolastici, servizi sociosanitari, terzo settore. Un sistema forte che è tanto più necessario in una società in cui aumenta l'età media della popolazione".
La presidente Marini, che ha ringraziato gli organizzatori per aver promosso un'occasione di confronto su queste tematiche allargandolo anche ai giovani (presenti, tra gli altri, studentesse e studenti del Liceo Classico "Mariotti" di Perugia), nel ricordare come siano storia recente alcune conquiste formali raggiunte dalle donne in campo lavorativo e dei diritti, si è soffermata su uno dei temi cruciali, quello del lavoro.
"Assistiamo a una grande trasformazione – ha rilevato – in cui alla crescita dell'innovazione, delle tecnologie, della competitività non corrisponde un aumento diffuso dei posti di lavoro. A rischiare di più sono ancora le donne, lavoratrici spesso precarie, con livelli di retribuzione salariale inferiori agli uomini non solo nell'impresa privata, ma anche nella pubblica amministrazione. Un quadro – ha proseguito – che ci impone ‘ricette' nuove, politiche e azioni di governo, condivise con imprese e sindacati. E dobbiamo anche lavorare per abbattere quelle barriere all'ingresso nel mondo del lavoro che impediscono ai nostri giovani talenti, a giovani donne che eccellono per la loro formazione, di entrare facendoci perdere le competenze migliori".
La presidente della Regione Umbria ha voluto quindi richiamare l'attenzione sul tema della violenza contro le donne: "è un tema che ci spaventa, non solo per le dimensioni che ha raggiunto, ma perché genera problemi serissimi sul funzionamento della società. È un problema diffuso e trasversale, non della marginalità sociale". La presidente Marini ha ricordato le azioni messe in campo, dal Telefono Rosa ai percorsi dedicati nei Pronto soccorso fino al recente Protocollo per la realizzazione del sistema regionale di contrasto alla violenza di genere, invitando a intensificare l'impegno di tutti per "aggredire il problema della violenza sul versante culturale e sociale".
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