45 mila euro per il rampollo fortunato della scuderia di Maria de Filippi, incoronato reuccio nell'edizione di Amici. Per Sangiovanni, per la sua voce e il suo fantastico show, il comune di Terni spenderà la bellezza di 45 mila euro. Per i ternani Sangiovanni non è certo il popoloso quartiere tra Cospea a San Valentino, magari qualche ternano vecchio stampo avrà pensato che i soldi andassero a beneficio di quella zona popolare. No, sono soldi per un concerto di una star emergente di un programma televisivo, che manda in visibilio le teen agers.

Ma andiamo con ordine a raccontare la vicenda, criticata da molti a Terni per lo spreco di danaro, soldi buttati al vento, dicono in tanti, che non garantiranno afflusso turistico, benefici economici o una futura memoria turistica. Insomma 45 mila euro da bruciarsi in una serata con un ragazzino che cantava in TV.

Intanto iniziamo con il dire che i soldi spesi dal Comune sono quelli ricavati dalla tassa di scopo dei pernottamenti e soggiorni del 2020: sono 80 mila euro che sarebbero dovuti andare per operazioni di richiamo turistico e per molti ternani, politici o cittadini,  il concerto di richiamo turistico non ne ha nemmeno il sentore. Il 55% di quella tassa di soggiorno va per organizzare il concerto di Sangiovanni all'Anfiteatro Romano all'interno della cavea dove in epoca imperiale si svolgevano i combattimenti tra gladiatori. Chi storce il naso si domanda: ma quanti possono essere gli spettatori da infilare nelle sedie dell'anfiteatro? Nessuno sa nulla con precisione e nemmeno il numero dei biglietti venduti che, tra l’altro, sono già andati esauriti: 500? 800? 1500 biglietti? Il costo è di 35 euro più due di prevendita che vanno all'agenzia. L'evento turistico dell'estate ternana è davvero questo? Valeva la candela spendere 45 mila euro? Le critiche non vengono dalla sola opposizione in consiglio comunale, anche le associazioni delegate al turismo e commercio hanno mugugnato e continuano a farlo, con la Terni musicale che riempie i social di polemiche tra i pochi si e i tanti no.

A mettere il pepe nelle ultime ore arriva anche la polemica sui tamponi gratuiti per coloro che entreranno al concerto. L'esponente regionale dei 5Stelle De Luca tuona e presenta interpellanza per sapere chi ha pagato i tamponi, se è stata la Regione Umbria, come dice il Comune di Terni, se è il comune di Terni come dicono altri.

L'estate sta finendo, cantavano i Righeira, non certo le polemiche, in una città dove non c'è mai una lira, il becco di un quattrino per aiutare associazioni culturali o sportive che fanno richiamo. Non c'è una lira per valorizzare le associazioni che potevano organizzare concerti con band ternane, con giovani musicisti con pochissima spesa. A guardare il calendario degli eventi in giro per la conca e la provincia c'è una lunga serie di iniziative: appuntamenti continui di musica, moderna e classica, teatro, spettacoli, cabaret. Piccoli comuni come Calvi dell'Umbria, Giove, Lugnano in Teverina, o addirittura frazioni come Collicello di Amelia che ha speso soldi, pochissimi, per portare in scena le favole.

45 mila euro per un concerto per Sangiovanni, anche se è una star della musica italiana, riconosciuto all'estero con innumerevoli premi, dischi e repertorio senza fine, ci sembra un pochino troppo. Sarà anche Sangiovanni, ma 45 mila sono soldi, non sono mica brustolini. Ma noi di musica ne mastichiamo pochissima. semmai siamo ascoltatori, esattamente, dei racconti tristi e miserrimi di tanti che fanno la fila in comune per chiedere un contributo, di pochi spiccioli, per le manifestazioni che organizzano e che non hanno mai visto assegnarsi un obolo di incoraggiamento.

Comunque all'appello mancano ancora 35 mila euro da spendere, magari si potrebbe chiamare la star americana che spopola nella serie TV Aggacha Miles: lui si chiama De Lonalan, uno pseudonimo con Sangiovanni. Giusto per fare polemica e giusto per buttare via gli ultimi baiocchi in cassa, poi per l'inverno Dio provvederà.

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