Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini hanno sottoscritto i referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua.

Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media.

Grazie a queste donne e questi uomini, nella prossima primavera l’intero popolo italiano sarà chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri.

Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.

Per consentire la massima partecipazione, chiediamo che il voto referendario sia accorpato alle prossime elezioni amministrative e che prima della celebrazione dei referendum si imponga la moratoria ai processi di privatizzazione.

Crediamo anche che il ricorso all’energia nucleare sia una una scelta sbagliata perché è una fonte rischiosa, costosa, non sicura e nei fatti alternativa al risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti rinnovabili.

Siamo convinti che una vittoria dei SI ai referendum della prossima primavera possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.

Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme.

Per questo chiamiamo tutte le donne e gli uomini di questo Paese a una grande manifestazione nazionale del popolo dell’acqua e dei movimenti per i beni comuni da tenersi a Roma sabato 26 marzo 2011.

Una manifestazione aperta, allegra e plurale.

Per lanciare la vittoria dei SI ai referendum per l’acqua bene comune.

E per dire che un’altra Italia è possibile. Qui ed ora.

Perché solo la partecipazione è libertà.

Perché si scrive acqua e si legge democrazia.

PROMUOVONO:

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Comitato Referendario “2 SI’ per l’Acqua Bene Comune”

SI VOTA SI AI REFERENDUM

PER L’ACQUA BENE COMUNE E CONTRO IL NUCLEARE

In primavera

saremo chiamati a votare per i referendum “ acqua e nucleare”.

Votando SI , i cittadini potranno abrogare le leggi con cui il governo Berlusconi

ha deciso il ritorno al nucleare e privatizzato l’acqua ,

oltre al trasporto pubblico locale e allo smaltimento dei rifiuti urbani

 

Con il SI al voto referendario l’acqua dovrà tornare pubblica sottratta al profitto e ai privati che speculano sul bene primario e vitale dell’acqua , negandola a chi non ce l’ha o facendola pagare cara , fregandosene degli inquinanti- quali arsenico, cloro,piombo,nitrati – che danneggiano gravemente la salute.

Con il SI , la gestione dell’acqua dovrà essere partecipata dai cittadini,dai lavoratori addetti, dagli enti locali, che distribuiranno l’acqua con i primi 50 litri gratis a tutti, con tariffe progressive tese a scoraggiare gli sprechi, con l’attenzione particolare per la qualità e salubrità dell’acqua.

 

Con il SIal voto referendario i trasporti locali dovranno rimanere pubblici, con la gestione partecipata indirizzata verso la preminenza e lo sviluppo del mezzo pubblico, elettrico e su rotaia, tale da ridurre drasticamente i disagi della mobilità pendolare e risanare l’aria dagli smog delle polveri sottili .

 

Con il SIal voto referendario lo smaltimento dei rifiuti urbani dovrà avere una gestione pubblico-partecipata , spezzando la catena mafiosa che finora ha garantito l’arricchimento attraverso discatche-inceneritori, nocività alla salute umana e all’ambiente , puntando decisamente verso il risultato de “ rifiuti zero” , tramite la raccolta differenziata porta a porta , le isole ecologiche, gli impianti di compostaggio, il contributo del riciclo-riuso di carta-vetro-alluminio-plastiche al ciclo virtuoso di risparmio di energia-entropia-economia e salute.

TREE MILE ISLAND(Usa 1979),CERNOBYL (URSS 1986), FUKUSHIMA (Giappone 2011)

NUCLEARE MAI PIU’

Con il SI al voto referendario il piano nucleare verrà definitivamente cancellato .

Il governo Berlusconi non ha tenuto fede al vittorioso referendum dell’87 post Cernobyl .

Né intende ripensamenti dopo la catastrofe nucleare che oggi colpisce la popolazione giapponese ,

con la morte radioattiva e le migliaia di contaminati e condannati a malattie atroci e incurabili.

 

Con il SI referendario contro il nucleare si potranno destinare le risorse al risparmio energetico , a energie pulite ed ecocompatibili con le esigenze del territorio, al risanamento ambientale post chiusura centrale a carbone e petrolio ;si avvierà la ripubblicizzazione dell’energia elettrica e la gestioone partecipata, in grado di garantire qualità del servizio e tariffe eque, non più bollette salate perché gravate dai profitti ai privati.

 

I REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE SONO L’OCCASIONE PER CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DELL’ITALIA,

NON FACCIAMOCELA SCAPPARE !

COORDINAMENTO ANTINUCLEARE “ SALUTE – AMBIENTE – ENERGIA “
 

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