“Il 25 Aprile 2012 sia l’occasione per tornare ad amare con uno spirito antico e una fede nuova tutto ciò che parla di libertà, che ricorda atti e pensieri di giovani eroi, che riporta alle radici della nostra sofferta democrazia, nata quel 25 Aprile non sulle ceneri di qualcosa, ma sul ricordo di epiche battaglie risorgimentali”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile.

“Per questo il 25 Aprile – commenta il presidente - sarebbe bello vedere i bambini per mano ai loro genitori percorrere le strade delle grandi città e le vie dei nostri piccoli borghi, assaporare quel vento fresco della Resistenza che scende dalle montagne anche nei giorni più calmi, tornare a sentire quei dialoghi fra i padri e i figli che danno continuità ai ricordi che ognuno di noi conserva in fondo al suo cuore. Il vento fresco, rasserenante che le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia hanno fatto scivolare sull’Italia ha steso il suo effetto di pulizia e di libertà su una concatenazione di eventi, politici e culturali, che vanno ben al di là della conclusione ufficiale delle manifestazioni per l’anniversario. E, dunque, lungo questo percorso che ha rinnovato gli ideali di unità e di progresso della Nazione siamo subito nella opportunità di celebrare in forma essa stessa trasformata la giornata del 25 Aprile. Il giorno della Liberazione nazionale al termine del secondo conflitto mondiale è, in sé, un monumento di idealità e di enfasi dei valori, il punto d’avvio dal quale la storia, nel nostro Paese, si è messa di nuovo in moto. L’eco prodotta dal 150° ha intercettato luminosità delle bandiere innalzate quell’ormai lontano 25 aprile. E l’atmosfera della rievocazione, il clima della festa si sono potenziati tanto nell’animo di chi è ancora in grado di produrre ricordi quanto nello spirito di quanti, assai più giovani, sono determinati ad ascoltare, a sapere, ad apprendere la storia da ciò che li circonda oltre che sui libri e sul web”. “Le nostre città, per i loro monumenti, per le lapidi, per le vie intitolate, sono – conclude il presidente - una miniera inesauribile di memoria vivente anche della Resistenza e della lotta vittoriosa e tragica contro il nazifascismo. Così come abbiamo riappreso la storia risorgimentale, fermandoci su vecchi documenti, su gloriosi cimeli, su bandiere che venivano dai campi di battaglia, così siamo assolutamente in grado di riaprire e di leggere le pagine più esaltanti e quelle più dimenticate della Guerra di Liberazione”.

Condividi