CITTA' DI CASTELLO - Lungo e partecipato il corteo che ha animato la cerimonia commemorativa del 25 apri-le a Città di Castello, muovendo, aperto dalla Filarmonica G. Puccini, da Piazza Gabriotti, per raggiungere, lungo Piazza Matteotti e quindi Corso Vittorio Emanuele, la stele dedicata ai Martiri della Resistenza, lungo Viale Vittorio Veneto. Davanti al monumento, i labari delle associazioni combattentistiche, di Anpi e degli altri soggetti presenti alla manifestazione, hanno assistito alla deposizione della corona da parte dell'Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Luciano Bacchetta.

Scandito dal "Silenzio" e quindi dall'Inno d'Italia, l'omaggio agli eroi altotiberini della Liberazione è stato definito dal primo cittadino tifernate "un momento di unità e condivisione, per rinnovare l'affermazione dei valori di libertà, democrazia ed uguaglianza che spinsero gli italiani a lottare contro la dittatura fascista e l'occupazione nazista del Paese. Soprattutto nel frangente attuale, sono ragioni di pace e di impegno civile per i cittadini e per i giovani, ai quali abbiamo il dovere di trasmettere il messaggio alla base di questa ricorrenza. Intorno a questo cippo dobbiamo dare testimonianza di una stagione fondamentale, dalla quale il Paese è uscito con una nuova dignità morale e nazionale".

Presente alla manifestazione anche l'onorevole Walter Verini per il quale "ritrovarsi qui insieme, istituzioni, associazioni, famiglie e cittadini, è il segno che i tanti tifernati, volontari nelle formazioni partigiani e nella brigata Cremona, non hanno combattuto invano. I valori che li spinsero sulle montagne e ad imbracciare le armi sono gli stessi che oggi ci conducono in corteo presso il monumento alzato in loro onore dalla città. Quei giovani non lo fecero per ottenere un vantaggio economico o un prestigio personale ma perché allora si fecero convinti che fosse un preciso dovere contribuire a liberare l'Italia dalla dittatura e dalla violenza. Con lo stesso spirito disinteressato dovremo dare il nostro apporto alla vita pubblica, conservando la memoria contro chi ancora oggi uccide, siano 95 ragazzi di un college in Norvegia o i due senegalesi a Firenze, in nome dell'odio e della sopraffazione. Dobbiamo ricordare le parole che il senatore partigiano Vittorio Foa disse al senatore repubblichino Pisanò quando in Parlamento gli porse la ma-no: sei senatore perché abbiamo vinto noi, se aveste vinto voi, io sarei ancora in galera". In rappresentanza della Provincia di Perugia, l'assessore Domenico Caprini è in-tervenuto parlando della "libertà come un grande bene che tutti dobbiamo tutelare ache quando sembra ormai patrimonio comune. Forme di discriminazione e di disuguaglianza si nascondono anche nelle società democratiche se non vigiliamo sull'accesso ai diritti e sulla parità di opportunità a prescindere da sesso, razza, lingua, religioni o condi-zione economica. Il 25 aprile ci aiuta a ricordare e a riflettere insieme su che cosa sia oggi l'interesse comune e su come tutti siamo impegnati a perseguirlo".

Nel pomeriggio il 25 aprile è proseguito in Piazza Fanti con un incontro dedicato alla legalità e alla libertà e con la seconda edizione del Festival Resistente.
Il 25 Aprile era il primo appuntamento del ciclo di eventi denominato "L'Italia è una repubblica democratica" che accompagnerà Città di Castello attraverso date ufficiali e ricorrenze cittadine fino al due giugno, festa della Repubblica. Prossimo appuntamento: martedì Primo Maggio in Piazza Matteotti con la Festa de lavoratori.
 

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