“A un dato momento arrivò un pullman pieno di lavoratori pronti a entrare in fabbrica. Io guardai per un attimo Biancalana, l’autista di quel pullman che conoscevo da una vita e mi sdraiai davanti alle ruote per impedirgli di passare. Lui frenò e non si mosse di un centimetro, nemmeno mi sfiorò, ma nel giro di un attimo cominciò a circolare la voce che Vinti era stato investito mentre tentava di fermare un pullman di crumiri. […] Alla fine il risultato fu che nessuno entrò in fabbrica, lo sciopero fu un successo e ottenemmo quello che chiedevamo”. 
In questo episodio, tratto dal libro “La Perugina è storia nostra” e raccontato dallo stesso protagonista, Italo Vinti, c’è una delle pagine più belle e significative della storia sindacale dell’Umbria. “La sua autorevolezza, che gli derivava anche dall’essere stato partigiano combattente, la straordinaria empatia con gli altri lavoratori, gli operai e le operaie della Perugina, fanno di Italo Vinti un esempio per ogni sindacalista”, afferma Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria. Nel decimo anno dalla sua scomparsa e in vista di questo 25 Aprile così difficile, ma altrettanto importante, vogliamo ricordarlo - continua Sgalla - come partigiano, come antifascista, sindacalista, amministratore pubblico e uomo fondamentale per l’emancipazione e la crescita della nostra regione”. 
Italo Vinti fu partigiano combattente, prima nella Brigata d'urto proletaria-San Faustino e poi nella Divisione Cremona che aveva assorbito tutte le Divisioni Garibaldi. Per il suo impegno nella lotta di Liberazione è stato insignito della 'cittadinanza onoraria' di Alfonsine e Pietralunga. Nel 2009 è entrato a fare parte dell'albo d'oro della città di Perugia. 
“È importante ricordare Italo Vinti e tutte le altre donne e uomini che ci hanno regalato la libertà - conclude Sgalla - Vogliamo farlo adesso, in occasione del 25 Aprile e del Primo Maggio. Lo faremo ancora meglio a novembre, in occasione dell’anniversario della morte di Italo, ma proveremo a farlo ogni giorno, con il nostro impegno e la nostra azione in difesa dei più deboli”.

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