PERUGIA - Cittadini della zona di Perugia – Pila – Torgiano, imprese e associazioni hanno ripetutamente posto alla nostra attenzione il perdurante, grave e insopportabile inquinamento odorigeno che sta interessando l’area di Perugia-Pila-Torgiano. Inquinamento che va avanti dal periodo del ponte del 25 aprile/1° maggio e rispetto al quale né le autorità istituzionali del Comune di Perugia, né quelle dell’Assessorato all’ambiente della Regione, né l’Arpa, né l’Usl stanno facendo niente per individuare la fonte e per rimuovere le cause. Una colpevole e complice inerzia che sta compromettendo il diritto alla salute psico-fisica di tanti cittadini dell’Umbria e sta mettendo in ginocchio l’attività di tante imprese che proprio nel periodo del ponte festivo hanno avuto le maggiori richieste di accesso da parte di turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Solo irresponsabilità o complicità improprie possono far scegliere a politici e amministratori di una Regione come l’Umbria la strada di impianti intollerabili, a basso impatto occupazionale e ad alto tasso di inquinamento. Scelte che distruggono quelle imprese e quelle potenzialità economiche che puntano sulla tutela e valorizzazione di un territorio di rara bellezza, sulla qualità della vita e dell’accoglienza, sul turismo, su prodotti agroalimentari e  vitivinicoli di qualità. L’Umbria non può essere la Regione delle porcilaie e degli insediamenti intensivi che distruggono i territori e la vita degli umbri per produrre carni di pessima qualità a beneficio dei profitti di ditte residenti in altre Regioni del Paese.  

Le autorità comunali e regionali, l’Arpa, l’Usl  e gli altri organi di controllo devono intervenire immediatamente, far rispettare gli impegni, le prescrizioni e le leggi, che pure ci sono, sia a tutela dell’ambiente che della salute dei cittadini.

La presente nota sarà inviata anche alle autorità di Polizia affinché possa costituire specifico esposto rispetto ad eventi che entrano in contrasto con le normative vigenti e che debbono essere immediatamente intervenire senza alcuna forma esplicita o surrettizia di omissione di atti d’ufficio.

Chiediamo al tempo stesso che la proposta di Legge Solinas sull’inquinamento odorigeno esca dalle secche paludose del rimpallo tra organi del Consiglio e della Giunta Regionale che sembrano più occupati a sterilizzarla e lasciarla marcire in qualche cassetto che non a discuterla in aula e ad approvarla.

Osservatorio Beni Comuni

Comitati Umbri Salute e Ambiente

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