Un successo oltre ogni aspettativa per la mostra che ha esposto a Spoleto e Gubbio le opere luminose della Black Light Art e della Light Art. LIGHTQUAKE 2017 ha messo in sinergia per la prima volta due strutture del Polo museale dell’Umbria con una mostra d’impatto, di facile comprensione e sorprendente intensità. Grande effetto ha suscitato anche l’installazione temporanea di Carlo dell'Amico al Tempietto sul Clitunno.

Con 14.834 visitatori in totale nelle due sedi di Spoleto e Gubbio, si chiude la mostra Lightquake 2017. Un successo straordinario, oltre ogni aspettativa, per l’esposizione alla Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e al Palazzo Ducale di Gubbio.

La luce che diventa buio, il buio che diventa luce. Colori ed effetti sensazionali hanno riempito di stupore i visitatori con le opere di arte contemporanea di “Black Light Art - La luce che colora il buio” a Spoleto e “Light Art” a Gubbio. Al Palazzo Ducale di Gubbio sono stati registrati 3195 visitatori, alla Rocca di Spoleto sono stati 11.639 (a Spoleto la mostra è stata prorogata dal 25 febbraio all’8 aprile). Ligthquake 2017 si è dimostrato un vincente esperimento di contaminazione fra spazi storici e opere contemporanee. 

A rafforzare le presenze hanno contribuito le numerose iniziative culturali in mostra, rivolte sia ad un pubblico adulto che bambini, molto apprezzate: le visite guidate a tema per i visitatori, le attività didattiche per le scuole, la Giornata Instameet Spoleto, con quaranta Instagramers che hanno visitato la città compresa la mostra Lightquake 2017, l’attività Famiglie ad Arte “Disegniamo con la luce”, il convegno “Lo Spazio della Luce”, a cui hanno partecipato architetti ed ingegneri, l’evento speciale “Spengiamo gli spazi, accendiamo le opere” per M’illumino di meno, la campagna di sensibilizzazione promossa da Radio2 Rai.

Di grande suggestione l’installazione temporanea di Carlo dell'Amico al Tempietto sul Clitunno, tenutasi il 4 aprile, dal titolo “Il colore innato”. L’opera è “entrata” nella camera inferiore e nella cella superiore del Tempietto, illuminate da zone blu e rosse, creando un’inedita e intensa contaminazione antico- contemporaneo.

“Il progetto artistico Lightquake 2017 – sottolinea la direttrice Paola Mercurelli Salari - è la prima iniziativa che ha messo in sinergia tre strutture del Polo museale dell’Umbria con una mostra d’impatto, di facile comprensione e sorprendente intensità. Ringraziamo tutti gli artisti per aver illuminato Spoleto e Gubbio con le loro installazioni luminose e opere interattive. Si ringrazia Rosaria Mencarelli per l'ideazione del progetto, la direzione artistica di Gisella Gellini e Claudia Bottini e la collaborazione di Fabio Agrifoglio, presidente della Fondazione Mario Agrifoglio e degli studenti del corso Light Art e Design della Luce di Milano. Grazie anche alla Società Sistema Museo per la produzione, senza dimenticare i partner del progetto che sono stati Illum, Platek e Tecnokar. Si ringrazia infine, l'exhibition designer Gaetano Corica che ne ha curato l'allestimento e autore del progetto foto-video dell’esperienza con Cecilia Brianza”.

Gli artisti che hanno esposto a Spoleto sono stati: Mario Agrifoglio, Nino Alfieri, Alessio Ancillai, LeoNilde Carabba, Claudio Sek De Luca, Giulio De Mitri, Nicola Evangelisti, Maria Cristiana Fioretti, Federica Marangoni, Yari Miele, Ugo Piccioni, Sebastiano Romano. Ad illuminare il Palazzo Ducale di Gubbio sono stati Federica Marangoni, Stefano Frascarelli e Saverio Mercati.

Il progetto artistico Lightquake è nato per sostenere il recupero del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 2016, attraverso una raccolta fondi finalizzata al restauro. A breve l’Associazione attribuirà agli enti proprietari delle opere i fondi raccolti per il restauro, previa approvazione del progetto da parte delle competenti soprintendenze. 

 

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