Il 12 e 13 giugno vota Si a referendum contro nucleare e per acqua bene comune
Dopo che l' ennesimo tentativo del governo di continuare con l'imbroglio a fare gli interessi delle lobby dell'acqua e nucleariste è caduto la Confederazione COBAS e l’Unione Sindacale di Base dell’Umbria –che partecipano dall'inizio alla campagna per i referendum- invitano i lavoratori a partecipare massicciamente al voto.
Questi sono referendum voluti da cittadini e lavoratori, da movimenti di base, organizzati dal basso, sono un momento decisionale importante, altrimenti nel nostro paese gli unici referendum da votare sono solo i ricatti voluti da Marchionne e dai padroni.
Sono referendum di estrema importanza che determineranno anche una linea di politica economica poiché la vittoria dei SI blocca uno sviluppo energetico fondato sulle energie non rinnovabili e pericolose come il nucleare, blocca processi di privatizzazione già in atto di un bene primario, essenziale e fondamentale come l'acqua facendola ritornare in mani pubbliche.
Vale la pena di ricordare che Aziende come ACEA, o HERA, che sono composte anche da soci privati, investono nella costruzione di acquedotti in vari paesi del Sud America dove è possibile trarre profitto e sottopagare gli operai locali, al contrario non investono negli acquedotti del nostro paese che sono un colabrodo. Sempre ACEA ATO 2 , che gestisce il servizio nella provincia di Roma, per il solo 2010 ha annunciato un utile record di 58,9 milioni di euro, i soci Caltagirone, la francese SUEZ e il Comune di Roma si sono spartiti questi profitti, che derivano direttamente dalla sopracitata Legge Galli che ha stabilito un 7% di rendimento puro garantito al gestore. E questo sarebbe il loro interesse per la comunità per i beni comuni nel nostro paese.
Quanto al nucleare Cernobyl e Fukushima, oltre ad altre tragedie legate al nucleare ci ricordano che la strada del nucleare oltre che pericolosa è senza ritorno. E' un’energia che una volta attivata non si può spegnere, lo stoccaggio delle scorie è pericolosissimo e i materiali hanno tempi di decantazione di migliaia di anni.
Le centrali nucleari servono solo a produrre energie elettrica che coprirànno solo in minima parte il fabbisogno di energia elettrica nazionale: il 5% reale.
Inoltre le centrali nucleari sono alimentate dall’ uranio una risorsa che, come il petrolio, è limitata.
L'estrazione dell'uranio comporta gravi rischi per la tossicità dei materiali impiegati: per separare l'uranio dal minerale di partenza sono necessarie grandi quantità di acido nitrico ed acido solforico, che producono danni per inalazione e per contatto, e che sono estremamente dannosi se dispersi nell'ambiente.
Per quanto riguarda l'ambiente una centrale nucleare ha bisogno di una enorme quantità di acqua per il raffreddamento questo è il motivo per cui le centrali nucleari vengono costruite in prossimità di grandi bacini idrografici, fiumi o mari. Una centrale da 1000 MW richiede 60 metri cubi (cioè 60.000 litri) al secondo di acqua, che equivale alla portata di un medio fiume italiano.
Ricordiamo infine il problema delle scorie: in Italia ne abbiamo giacenti dal vecchio nucleare 60 mila metri cubi la cui attuale collocazione è precaria visto che non si sa ancora come smaltirle.
Ecco perché all'inizio dicevamo che vincere i referendum significa contrastare le lobby economiche e dare impulso ad uno sviluppo diverso, che l'attuale governo non vuole visto che ha pure tagliato gli incentivi per la produzione e istallazione del fotovoltaico.
Vincere i referendum il 12 /13 giugno dunque è una occasione per e prefigurare un diverso modello energetico e un’altra società, costruita sulle energie rinnovabili e sui beni comuni: ambiente, acqua, salute ed istruzione. La lotta per il cambiamento è lunga e dura, raggiungere il quorum e vincere ridà il senso che solo con le lotte autorganizzate si ottengono conquiste.
LA VITTORIA DEI REFERENDUM E' A PORTATA DI MANO
VOTIAMO SI PER UNA SOCIETA’ ED UN FUTURO MIGLIORE
CONFEDERAZIONE COBAS - UNIONE SINDACALE di BASE
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