"Nella giornata di domani, afferma l'assessore provinciale Luciano Della VEcchia, in rappresentanza della Provincia di Perugia, parteciperò alla manifestazione del Primo Maggio ad Umbertide con la consapevolezza che nella ricorrenza di quest'anno ci sia ben poco da gioire, pur nella data universalmente riconosciuta come la Festa che esalta il lavoro e lo eregge a fondamento della nostra civiltà, nella data istituita affinchè le lavoratrici ed i lavoratori possano ricordare le loro conquiste e le consegnano al futuro".

"Mai come oggi, prosegue Della Veccia, in Italia ed altrove, il lavoro è sotto attacco. Da noi lo è nei suoi diritti, profondamente, con la manomissione dell'Articolo 18, con i salari e gli stipendi tra i più bassi d'Europa, con la precarietà dilagante, con la carneficina delle morti bianche e con il modello Pomigliano che si va progressivamente estendendo ovunque ed in tutti i settori dell'economia. E lo è causa della crisi e delle politiche economiche e sociali adottate su scala internazionale che, ben lungi dal garantire crescita e sviluppo, producono recessione e disoccupazione, fanno macelleria tra le fasce più deboli della popolazione e si ritorcono proprio contro le lavoratrici ed i lavoratori".

"E' con questo spirito, dunque, conclude l'assessore Della Vecchia, che prenderò parte alla manifestazione nella Città di Umbertide, per un Primo Maggio di lotta e di mobilitazione civile, politica e sociale da cui le Istituzioni non possono né debbono sottrarsi, in quanto anche la natura e le conseguenze della crisi nei nostri territori richiamano delle responsabilità e delle risposte che restituiscano quella centralità che merita al lavoro e ai suoi diritti. L'invito alla coesione che personalmente mi sento di rivolgere alla politica, alle Istituzioni ed alle forze sociali è quello che trae fondamento e forza nell'articolo 1 della nostra Costituzione. L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro: la nostra idea di coesione nazionale e sociale resta quella che si mobilita e si concretizza a diffondere e a distribuire la prima e a difendere le conquiste del secondo. Non è certo quella che sempre più spesso finisce per volgersi contro entrambi i principali tra i beni comuni scolpiti nel programma principe della nostra comunità nazionale, a garanzia del suo progresso e perchè tutti possano vivere liberi ed eguali, a condividere le sue obbligazioni politiche, sociali ed economiche come a godere dei suoi frutti".
 

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