La “Reinette” per ben venti anni fu la donna più potente di Francia
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - L’opera di oggi, dipinta da Francois Boucher (1703-1770), ritrae Madame de Pompadour, cioè Jeanne Antoniette Poisson (1721-1764), detta ‘Reinette’ (reginetta), amante ufficiale di Luigi XV.
La tela è ospitata nella Wallace Collection di Londra.
Figlia di Francois, ricco finanziere fattosi da solo e di Luise Madeleine De La Motte, da piccola frequenta le scuole dalle Orsoline e successivamente segue lezioni di dizione, recitazione, canto, musica, danza, disegno.
A venti anni viene fatta sposare con Charles Guillome Le Normand D’Etiolles, di quattro anni più grande.
Fu nel 1745, in occasione delle nozze del delfino, che conosce il re ad un ballo in maschera: lei vestita da Diana cacciatrice, il re da tasso.
Un segno del destino: il sovrano, che tra l’altro aveva perso l’amante ufficiale, Madame de Chateauroux, deceduta pochi mesi prima, rimane affascinato dalla donna. Jeanne Antoinette viene subito invitata a Versailles, il palazzo reale.
Il marito, piccolo funzionario, ottiene una promozione ad incarichi speciali ed è spedito in missione fuori della Francia.
“Reinette”, che viveva a Fontenoy, diventa Madame de Pompadour, quando Luigi XV acquista e le regala il castello ed il titolo relativo di marchesa de Pompadour.
Intelligente e colta, amica degli illuministi (Voltaire, Diderot, Montesquieu) porta vivacità e cultura a corte. E recita anche proponendo, tra gli altri, ‘Il tartufo’ di Molière. Per venti anni la celebre favorita risulta la donna di più potente di Francia.
La regina, la polacca Maria Leszczynska, che aveva già dato dieci figli al re, è costretta ad abbozzare.
Oggi Madame de Pompadour potrebbe essere etichettata come ‘influencer’ visto che influì sulle arti, sulla moda, sul teatro, sullo stile del secolo.
Morì per un edema polmonare acuto a soli 43 anni il quindici aprile 1764. Luigi XV rimase colpito dalla fine prematura della sua ‘ministra-ombra’ (così era stata definita), ma cinque anni più tardi si consolò con la nuova fiamma, Madame du Barry, al secolo Maria Jeanne Bècu (1743-1793), che rimase al suo fianco fino alla morte del sovrano, per essere subito dopo cacciata da Luigi XVI e Maria Antonietta da Versailles.
Anche la du Barry finì ghigliottinata come i sovrani, travolti dalla Rivoluzione, durante il periodo del Terrore.
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