“Nel segno di Tina Lagostena Bassi: mai più violenza sulla violenza” è stato il titolo di una giornata dedicata alla grande “avvocata delle donne”, parlamentare, volto noto al grande pubblico televisivo attraverso la trasmissione “Forum” e fondatrice del Telefono Rosa.
Un’iniziativa particolarmente significativa per l’Amministrazione comunale di Castiglione del Lago che, dopo aver dedicato un giardino a Nilde Iotti lo scorso maggio, vuole proseguire nel progetto “Toponomastica al femminile” che consiste in un “riequilibrio toponomastico” cittadino a favore delle donne, ricordando significative figure femminili di spicco della Repubblica Italiana, al fine di contribuire a consolidare un’identità collettiva nuova, una coscienza comune condivisa: il progetto infatti proseguirà con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado per trasmettere valori di importanza universale, come appunto il rispetto dei diritti delle donne.

Il programma si è aperto alle 15.30 con un convegno di alto livello a cui hanno partecipato l'on. Laura Boldrini, l’ex parlamentare, ministra e magistrata Anna Finocchiaro, il Consigliere di Stato Raffaello Sestini e Anton Giulio Lana, presidente dell’Unione Forense per la tutela dei diritti umani e uno dei titolari a Roma dello Studio Legale “Lana Lagostena Bassi” fondato negli anni 60 e specializzato anche in diritto di famiglia. Il convegno, moderato dalla giornalista Elena Teatini, è stato introdotto dal sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico e ha visto gli interventi di Rosella Paradisi, presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità, e le considerazioni conclusive di Elisa Bruni, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Castiglione del Lago.

Una giornata molto importante seguita da un folto pubblico nella Sala del Teatro di Palazzo della Corgna e da molti che si sono collegati da casa, grazie alla diretta streaming su Youtube: la registrazione integrale è visibile sempre con il link: https://youtu.be/CBk8-YbKEek.
Il sindaco Matteo Burico ha sottolineato il valore dell’iniziativa. «Oggi non è solo l’intitolazione di una strada, anche se servono anche i simboli in questo caso. Ringrazio le donne che fanno parte della Giunta, del Consiglio comunale e le funzionarie del Comune: in questi mesi difficilissimi hanno dimostrato tutto il loro valore, la competenza, l’attenzione nel lavoro a cui sono state chiamate. Questa giornata, che nasce dall’incontro con l’avvocato Anton Giulio Lana, è solo l’inizio di un grande lavoro pedagogico e formativo che vogliamo intraprendere insieme alle scuole del territorio per affermare il “concetto di parità” fra i sessi. Abbiamo intenzione di istituire un premio annuale dedicato a figure femminili che si sono distinte per i diritti e la parità delle donne, un premio di rilevanza nazionale e internazionale. Stiamo coltivando semi lasciati dalle precedenti amministrazioni e vogliamo continuare a far crescere la “pianta” della parità dei diritti per fare di Castiglione del Lago un esempio di rinnovamento e di sviluppo per tutta l’Umbria».

La Presidente della Commissione Pari Opportunità Rosella Paradisi, si è chiesta in maniera retorica perché sia ancora necessario questo tipo di commissione, elencando le ragioni per cui invece sia necessaria. «C’è ancora tanto da fare. I nostri compiti sono quelli di mettere in campo azioni adeguate al fine di contribuire a costruire una società più giusta, più equa, che dia a tutte le persone, indipendentemente da genere, ceto sociale e provenienza etnica, la possibilità di sviluppare il proprio talento e le proprie potenzialità e di accedere agli stessi strumenti di crescita. Questa amministrazione comunale, insediata nel 2019, si è posta questi obiettivi e ha iniziato a realizzarli con innumerevoli azioni concrete: tante iniziative in tanti settori, quasi sempre a distanza per colpa della pandemia ma sempre partecipate e seguite».

Appassionato e pieno di vigore l’intervento di Laura Boldrini, che ha lodato il sindaco «per aver fatto, con coraggio, ciò che ci si aspetterebbe da tutti i sindaci italiani per restituire visibilità e memoria alle donne ma che invece non viene quasi mai fatto. Speriamo che i sindaci di tutta Italia seguano il suo esempio».
«Le donne ancora oggi in Italia, Paese ancora bello intriso di patriarcato, devono essere madonne, sante o martiri per essere ricordate. Ma dove sono le madri costituenti, le scienziate, le musiciste, le artiste? – si è chiesta l’on Boldrini –. Perché queste donne non debbono avere il riconoscimento che meritano? Solo due giorni fa a Milano è stata dedicata la prima statua a una donna, Cristina Trivulzio di Belgioioso: una su 121 statue di figure maschili. Le donne sono stufe di questa marginalità sociale, di essere tagliate fuori dai libri di storia, dalla toponomastica, evidente anche nella lingua che ha consolidato l’uso di parole come operaia e contadina che suonano benissimo, mentre alle nostre orecchie risuona molto male la declinazione al femminile delle professioni alte come avvocata o architetta, ad esempio».

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