La “madrina” del vaccino anti vaiolo che respinse, ridendo, l’amore di un poeta
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Si parla del “vaiolo delle scimmie” in tutto il mondo e mi pare giusto ricordare quella che é considerata una sorta di madrina di questa patologia.
Eccomi dunque a proporvi la tela - opera del pittore inglese William Powell Frith (1819-19) -, che immortala, a più di un secolo dall’episodio, la risata con la quale Lady Montagu (1689-1762) avrebbe respinto la proposta d’amore del poeta Alexandre Pope, che da quel momento, divenne suo accanito nemico e detrattore.
La Montagu nacque quale Mary Pierrepoint ed era la florida figlia del conte di Kingstone e marchese di Dorchester.
Il padre avrebbe voluto maritarla ad uno dei numerosi pretendenti, ma lei era innamorata di Edward Wortley Montagu, nipote del conte di Sandwich e, alla fine, lo sposò ricorrendo a quella che in Italia viene definita “fuitina”, pur sapendo che, in questo modo, avrebbe dovuto rinunciare alla cospicua eredità.
Intelligente, curiosa, studiosa (imparò il latino da autodidatta, sulle Metamorfosi di Ovidio e lesse i romanzi inglesi e le commedie francesi di Molière e Corbeille), divenne una brillante scrittrice ed ebbe molto successo, brillante quale si dimostrava, alla corte inglese.
Seguì il marito ambasciatore in Turchia (visitando anche Olanda, Germania, Austria, Jugoslavia), dove scoprì come nel paese del Medio Oriente i contadini curavano il vaiolo. Malattia che aveva colpito anche lei (il fratello ne era morto) privandola delle ciglia (cosa per la quale per undici anni non si guardò più allo specchio).
Rientrata in Inghilterra, fece promozione battente nel bel mondo di Londra al metodo di inoculazione turco (lei lo chiamò “impianto”, poi prese il nome di “variolazione”), che successivamente portò, grazie ad ulteriori studi medici, al vaccino del vaiolo.
Quando il suo matrimonio, nel 1739, entrò in crisi scese in Italia (che le piaceva moltissimo) e si innamorò del filosofo e scrittore conte Francesco Algarotti di Venezia al quale si legò. Poi allacciò una relazione col conte Ugolino Palazzi di Brescia.
Col marito, per tutto il tempo, pur senza più vederlo di persona, mantenne un amichevole rapporto epistolare. Rientrò in Inghilterra solo per morirvi.
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