CASTIGLIONE DEL LAGO - Domani domenica 16 gennaio, alle ore 21,30, nelle meravigliose stanze del Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, il collettivo OSNEP Leggèra ripropone lo spettacolo “L futuro sarà n non futuro”, lettura di nove testi in dialetto perugino su musiche originali.

Le parole di Diego Mencaroni si inseriscono nelle tonalità dell’OSNEP (Orchestra Spettacolo del Nucleo Enogastronomico Pretola), così da creare una miscela sonora unica, frutto dell’incontro tra la dura parlata arcaica del contado intorno a Perugia e la musica elettronica contemporanea.

Nel corso di un’ora abbondante di spettacolo, Francesco Ciofetti combina i rumori della lingua di un tempo con la modernità del sintetizzatore, con le percussioni e con la chitarra classica di Ivan Manfroni. Quest'ultima delinea l’armonia dei nove pezzi.

“L Futuro sarà n non Futuro” offre un programma alquanto originale di difficile collocazione: poesia? musica? La definizione migliore è quella di poesia elettrica e non a caso lo spettacolo è stato inserito nella rassegna “Quando la poesia si fa spettacolo”.

I testi sono dei veri e propri componimenti poetici, di forte denuncia. Presente e ricorrente la tematica ambientalista, l’accusa di una generazione di “programmati male” capace di comprendere che tutto sta andando in malora, di percepire i segnali della decadenza, come recita uno dei testi. Lo stesso titolo prende spunto da una frase di uno dei pezzi più noti del gruppo “L futuro” scritto come contro celebrazione del futurismo: “l futuro ha pres de ruggine, l cimento dà vertigine” e ancora sempre contro la cementificazione del nostro paese “l cimento afoga l futuro…”

Vengono denunciati attraverso la poesia l'allarme per la distruzione del pianeta e della realtà che circonda i componenti del gruppo, il soffocamento da aria irrespirabile, il cambiamento di flora e fauna. Piante e animali diventano una tematica ricorrente in tutto il lavoro e sono testimoni innocenti della brutalità umana.

La disoccupazione, la disillusione delle speranze, la precarietà lavorativa e umana sono affrontate con il sarcasmo e l’arrabbiatura proprie della cultura e della lingua popolare.

Da qui il noto poemetto “Chiara, Oh Chià i e te, noaltre gim a Roma” che racconta l’epopea della generazione fallita dei nati negli anni Settanta. È la storia di due ragazzi perugini laureati che intraprendono un viaggio lungo il Tevere in barca. Per paura di essere incompresi nella loro realtà provinciale i due vanno alla ricerca di successo lavorativo - che non troveranno - a Roma.

Lo stile poetico distaccandosi dalla tradizione viene considerato come neodialettale, molti testi sono composti da una concatenazione di haiku e tanka, sono presenti stili della poesia contemporanea statunitense.

Compare in due esecuzioni la voce di Francesco Becchetti, il cantante della Brigata Pretolana. Tutti i membri del collettivo partecipano attivamente alla continuazione delle attività dell’unico gruppo di musica popolare perugina. Modernità e tradizione messe insieme per cercare di comprendere e superare la difficile fase in cui versa la nostra società, con la consapevolezza che senza passato non c’è futuro. Questo è il messaggio del collettivo OSNEP Leggèra.

Per info e prenotazioni 075.951099 335.5858310

 

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