SAN GIUSTINO - "Noi dobbiamo fare in modo che le aziende trovino la loro area di mercato e la loro produzione in grado di competere e quindi abbiamo bisogno, e lo faremo anche con la Nardi, di fare tutto quello che si può perché questi processi di ristrutturazione e riorganizzazione trovino uno sbocco positivo": queste le rassicurazioni del ministro del lavoro Giuliano Poletti che ha incontrato stamani a San Giustino, istituzioni e sindacati. Un'iniziativa che va inquadrata, probabilmente, nella strategia alettorale del Pd umbro che sparerà tutte le cartucce a sua disposizione prima del voto politico del 4 marzo.

Sul futuro della storica azienda metalmeccanica altotiberina "gravano pesanti incertezze", commentano i sindacati, con 100 dipendenti in cassa integrazione, dopo la cessione della stessa a un fondo finanziario britannico.

"Siamo impegnati - ha rimarcato al riguardo Poletti - da una parte perché la procedura di cassa integrazione proceda rapidamente, dall'altra so che la Regione Umbria sta misurandosi con questo problema insieme agli enti locali". Per Poletti "c'è ora da capire se la nuova proprietà ha buoni piani e progetti, con una possibilità vera di un piano di sviluppo per il futuro".

Ma già che era in Umbria, Poletti ha colto l’occasione per dire la sua anche su un’altra storica azienda di questa martoriata regione, la Perugina, anch'essa investita a sua da un’altrettanta preoccupante ristrutturazioni industriale fatta sulla pelle dei dipendenti.   

“Pensa ci sia lo spazio per un ulteriore dialogo durante il prossimo incontro sulla Perugina” - ha detto al riguardo - sottolineando che "gli ammortizzatori sociali vanno usati ma con la finalità di riconsegnare una opportunità di lavoro alle persone".

Il 22 febbraio, come è noto, ci sarà un incontro al ministero con Nestlè per discutere della proroga della cassa integrazione per chi rimarrà fuori dai ricollocamenti. "Qui – ha detto - è importante il dialogo e il confronto con le organizzazioni sindacali perché c'è questo piano in discussione", sottolineando anche in questo caso la necessità di fare "tutto quello che si può per avere una prospettiva per i lavoratori, per reimpiegarli tutti quanti" e questo, ha concluso, "è lo sforzo che dobbiamo fare".

Infine secondo il ministro, "laddove non arriviamo in termini di prospettive di occupazione gli ammortizzatori sociali servono, ma devono avere finalità temporanea e finalizzata al fatto che queste persone abbiano un lavoro dignitoso da fare".

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