PERUGIA - “Chissà se il Comune di Perugia, tra le tante consulenze attivate nel 2010, e quelle di prossima attivazione nel 2011, ha inserito tra i propositi del nuovo anno anche quello di prestare maggiore attenzione alle problematiche legate al mondo della disabilità, magari ottimizzando i ruoli e le competenze dello stuolo di dirigenti attualmente in organico?” È quanto chiede Stefano Babucci, presidente dell’Opera Nazionale Mutilati e Invalidi Civili dell’Umbria. “Il mio è un auspicio, proprio anche di tutti gli iscritti che rappresento, che si trovano ogni giorno a leggere di tasse in aumento, nuove consulenze, servizi ridotti e meno prospettive per chi vive ogni giorno il problema della disabilità. È giusto pensare al rilancio dell’economia, del turismo, del centro storico, ma il mondo economico deve andare di pari passo con quello che prevede la tutela dei diritti di ogni cittadino, tanto più di quelli svantaggiati. Proprio oggi leggiamo di una nuova figura di consulente per il centro storico nell’ambito del Puc2, finanziato dalla Regione, eppure non sentiamo mai parlare, malgrado le nostre denunce quasi quotidiane, di figure preposte alle necessità del mondo dei servizi sociali e della disabilità. Tra i propositi per il nuovo anno, da cittadino di Perugia, mi piacerebbe che il Comune inserisse alcune voci che mi stanno molto a cuore: rispondere alle lettere delle associazioni che vorrebbero essere ascoltate e che hanno proposte e suggerimenti, attivare organismi di concertazione per favorire la gestione della cosa pubblica e migliorarla, trovare personale competente, presente e preparato nell’erogazione dei servizi ai disabili, tra cui l’assistenza protesica. Prestare attenzione alle tante, piccole necessità del mondo che rappresento che, anche in questo 2011, ci vede nei fatti quasi più discriminati dei tanti immigrati per cui ogni giorno ci si mobilita con raccolte fondi, spot pubblicitari ed appelli sui media. Il Comune di Perugia, nel suo piccolo, può dare l’esempio, anche iniziando a sfruttare a pieno le potenzialità e le competenze del suo imponente organico dirigenziale, che è maggiore – in paragone – di quello della stessa Milano. Spesso, per cambiare le cose – conclude Babucci – basta cambiare il nostro approccio verso di esse per ottenere tanto”.

 

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