PERUGIA - Prosegue all’Associazione Porta Santa Susanna, nel quadro del ciclo di conferenze sulle trasformazioni del Novecento, l‘analisi sull’impatto esercitato dalle religioni sui comportamenti quotidiani e dunque sulla vita di relazione.

Una coesistenza antica è quella fra cristiani ed ebrei, che nel corso della storia ha assunto caratteri diversi e addirittura contrapposti. Si è passati dalla primitiva condanna del popolo ritenuto responsabile del processo e della morte di Gesù Cristo ad una più larga tolleranza o anche alla protezione assicurata dallo Stato moderno succeduto alla Rivoluzione francese. Ricadute terribili come la Shoah del XX secolo, o gli attuali rigurgiti antisemiti, sembrano connotarsi per caratteri razziali più che religiosi. Il Concilio Vaticano II ha fatto cadere l’accusa di deicidio, Papa Wojtyla entrò in sinagoga, pregò al Muro del Pianto e sostenne il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane nella carta costituzionale europea; oggi insomma gli ebrei sono diventati per i cristiani “i nostri fratelli maggiori”.

Questo lungo, complesso e tormentato cammino sarà ripercorso da Valerio De Cesaris, docente di Storia contemporanea all’Università per Stranieri, e autore di saggi che vertono appunto sul mutato atteggiamento della Chiesa di Roma nei riguardi degli ebrei. Sarà questa anche l’occasione per fare il punto sulla storia della piccola comunità giudaica, perugina ed umbra, e sulle poche ma significative testimonianze che ci ha lasciato del suo passato.

L’appuntamento è per venerdì 27 alle ore 21,00 nella sede dell’Associazione (via Tornetta 7, adiacente al parcheggio Pellini).

La serata sarà conclusa dal consueto amichevole momento conviviale. L’ingresso è libero, tutti sono cordialmente invitati.

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