“Battiti di legalità”/ Domani a Perugia si discute come “Combattere la mafia”
PERUGIA – Inizia ufficialmente domani, 1 febbraio, e durerà una settimana “Battiti di legalità” l’iniziativa che si colloca nell’ambito del progetto “Lo Stato siamo noi – La legalità per il bene di tutti”, promosso dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della legalità in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale prendendo a modello un’esperienza in vigore da oltre cinque anni nel Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foligno.
Saranno giornate di incontri, proiezioni, mostre con le scuole umbre per affrontare il tema della legalità e i suoi valori per un totale di 15 appuntamenti in 8 comuni.
La durata di tutti gli incontri il mattino è dalle 8.30 alle 12.45. A Perugia si discuterà su come “Combattere la mafia”, presso l’Auditorium Centro Congressi ITC “A. Capitini V. Emanuele II” verrà proiettato il film I cento passi di Marco Tullio Giordana. Nel dibattito che seguirà interviene Salvo Vitale, presidente dell’Associazione Peppino Impastato.
Ricordiamo che ‘Lo Stato siamo noi’ è nato con l’intento di rapportare realtà diverse che possono crescere scambiandosi opinioni ed esperienze sul tema della legalità. Partito da un’iniziativa della Provincia di Perugia, ha avuto il consenso di alcune province della Sicilia (Palermo, Catania, Ragusa) e successivamente di altre aree nazionali ed europee.
Vista la lontananza tra i territori, il progetto intende creare un processo di dialogo interculturale ed intergiovanile connotato di carattere innovativo e tecnologico, attraverso l’utilizzazione dei nuovi canali del web, come ad esempio i social network, in una vera piazza virtuale dove tutti possano incontrarsi.
L’educazione alla legalità non può essere il semplice risultato di una serie di regole e di proibizioni imposte autoritariamente dall’alto e fatta rispettare con misure repressive; al contrario è preferibile che la naturale predisposizione al rispetto delle leggi provenga da un incessante lavoro educativo da iniziare fin da i primi anni della scuola di base.
Per questo motivo il progetto si rivolge alle scuole, ma anche alle associazioni culturali e di categoria, alle cooperative sociali o a chiunque possa dare un contributo utile a diffondere capillarmente la cultura della legalità.
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