di Franco Calistri - Micropolis - Inserto de "Il Manifesto" - 05.10.2022.

Giuseppe Mattioli, una vita passata in Perugina e nell’impegno sindacale e politico, già autore di alcuni interessanti volumi dedicati alle sue passioni, la caccia con “L’Insoglio: storie di vita e di caccia” (2016) e la fabbrica con “Il profumo delle Utopie: Una vita con la politica e la Dolciaria nel cuore”(2020), nonché curatore  di un saggio a più voci di riflessione sulle vicende politiche ed economiche dell’Umbria di questi ultimi anni” Umbria, tra memoria, realtà e futuro” (2020), questa volta ci sorprende con questa bella raccolta di poesie.
Quello che subito colpisce è la facilità di linguaggio, la fluidità dello scrivere che si accompagna ad una capacità descrittiva che ben restituisce ricordi e sensazioni, una purezza di sguardo, una sorta, quasi, di ingenuità infantile che connota la lettura e la rendono libera di esprimere sentimenti e riflessioni.
Il filo tematico che lega tutte le poesie è la memoria, che spazia dalle persone ai luoghi, agli animali, ad un paesaggio umbro non certo idilliaco ma contaminato dalla mano dell’uomo. Le liriche più interessanti e poeticamente felici sono quelle che rimandano all’infanzia, rievocando con empatia ed accuratezza un mondo rurale contadino ormai scomparso, il legame con la propria terra, con una natura benevola ed accogliente, foriera di spunti poetici ma sempre più irrimediabilmente compromessa dalla mano dell’uomo. Belle e cariche di passione sono, e non poteva non essere così, le descrizioni del lavoro in fabbrica dove viene esaltato il lato collettivo del lavoro, la collettività prende vigore anche nella descrizione nelle giornate di lotta e di identità sociale. E che dire del passaggio del serpente marrone dei “baci” della Perugina, pare di sortirne perfino il profumo. Notevole anche la parte dedicata agli ideali, che chiude la raccolta, mai ripiegati dentro in tasca, ma da portare avanti con “Testa alta e dignità indietro non si torna”
Una segnalazione particolare meritano le illustrazioni a corredo del volume, ben scelte e tutte di proprietà dell’autore che sottolineano ancora una volta la sua sensibilità. Non si può infine non concordare con la prefazione di Fabio Versiglioni” Ma tu guarda Peppe”.

“I Sussurri della Genna” di Giuseppe Mattioli, libro di poesie edito da Futura libri, Perugia.

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