(AVInews) – Gualdo Tadino, 30 mag. – Scoprire alcuni capolavori della pittura e della scultura italiana e internazionale degli anni Ottanta del XX secolo, ancora poco conosciuti. Solo a Gualdo Tadino è possibile ammirarli tutti insieme per la prima volta, in un percorso unico all’interno della Chiesa monumentale di san Francesco dove è allestita, fino al 27 ottobre, la mostra ‘La stanza segreta. Capolavori della figurazione contemporanea dalla Collezione Massimo Caggiano’, a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi. Il weekend è il momento perfetto per visitare l’esposizione, promossa dal Polo museale della città con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia: sabato 1 e domenica 2 giugno alle 16, senza alcun costo aggiuntivo sul biglietto d’ingresso, ci sarà infatti una visita guidata e, solo sabato, i visitatori potranno incontrare vis a vis Massimo Caggiano e gli artisti Carlo Bertocci, Valentina Cipullo e Lithian Ricci, che saranno lieti di firmare il catalogo della mostra, edito da Carlo Cambi editore.

Una mostra molto apprezzata a cui ha dato spazio anche il settimanale Panorama, in edicola dal 29 maggio, dedicandole quattro pagine attraverso le parole di Vittorio Sgarbi che ha sottolineato come “dopo l’esperienza traumatica ma prevedibile della Biennale di Venezia, negli stessi giorni, e come delimitando i confini di un altro mondo nell’arte contemporanea, la città di Gualdo Tadino … propone una ‘Stanza segreta”, che accoglie le opere del collezionista e designer Massimo Caggiano, raccolte nel corso di una vita.

Una collezione che esce dalle stanze della casa romana di Caggiano per incontrare ‘segretamente’ il pubblico di appassionati d’arte contemporanea. Quest’arte ha catturato Caggiano (“Sono le opere che parlano a me – ha dichiarato Caggiano – comunicandomi, anche a distanza di anni, sempre le stesse emozioni”) che si è lanciato in acquisti “febbrili – ha scritto Sgarbi – mentre i tempi segnavano il ritorno alla pittura sotto diversi nomi: Anacronismo, Pittura colta, Metacosa, Citazionismo, Transavanguardia”. La mostra racchiude opere di Alberto Abate, Hermann Albert, Giuseppe Bergomi, Carlo Bertocci, Lorenzo Bonechi, Aurelio Bulzatti, Sergio Ceccotti, Marco Chiucchiarelli, Valentina Cipullo, Eleonora Ciroli, Marco Cornini, Paolo dell’Aquila, Stefano Di Stasio, Stefania Fabrizi, Paolo Fiorentino, Carlos Forns Bada, Lino Frongia, Alberto Gálvez, Paola Gandolfi, Sean Henry, Harry Holland, Anna Keen, John Kirby, Jan Knap, Massimo Livadiotti, Carlo Maria Mariani, Salvatore Marrone, Sigfrido Martín Begué, Gianluca Martucci, Alberto Mingotti, Luca Morelli, Philip Pearlstein, Lithian Ricci, Lily Salvo, Livio Scarpella, Paolo Schmidlin, Dino Valls, Luca Valotta, Angela Volpi (e Massimo Caggiano stesso in qualità di designer), tutti artisti che hanno in comune la resistenza alle mode e il rifiuto delle tendenze programmate.

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