Di Guglielmo Ragozzino - Da Il Manifesto

Converrà affrettarsi, per il concerto: Roma è lunga e la gente tanta. Alla sobria - si può dire asciutta? - conferenza stampa hanno preso la parola Paolo Carsetti, il portavoce del Comitato referendario 2 Sì per l'acqua bene comune, il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti e Mauro Mocci, un medico dell'Isde, associazione internazionale dei medici ambientali. Carsetti ha ribadito la posizione del movimento: acqua gestita dalle comunità locali e pubblica, unico modo per garantire a tutti un servizio idrico adeguato e non speculativo.

Manifesterà anche il movimento contro il nucleare. La data per il referendum non c'è ancora, ma si ritiene che Roberto Maroni, il ministro degli interni, suggerirà quella del 12 giugno, ritenuta la più svantaggiosa per il successo dei referendum. Quello stesso Maroni che tre anni fa aveva proposto l'election day, e ora fa il contrario. Il comitato, oggi, anniversario dell'Italia, offrirà al presidente Giorgio Napolitano un quadro. La Penisola, formata con una serie di foto di manifestazioni per l'acqua nelle varie regioni. «L'Italia è unita dall'acqua», potrebbe esserne la didascalia. Battisti amministra un comune nel viterbese di quattromila abitanti.

Acqua, rifiuti, tutto talmente in ordine da essere preso a esempio a livello nazionale. Perché - si chiede - abbiamo dovuto conferire la nostra rete a un sistema provinciale, poi ceduto in gestione a chissà chi? Con trecentomila euro avremmo potuto mettere al riparo l'acqua comunale dall'inquinamento di arsenico. Ora costerà molto di più e forse non si potrà ottenere tanto presto il risultato. Poi parla delle bandiere - le bandiere del referendum: una matita, una scheda, un sì in campo blu con un po' di tricolore - che sventoleranno anche sulle torri di Corchiano per ricordare a tutti i referendum. Mocci, il dottore - ci tiene a dire che è anche un medico di famiglia - spiega i pericoli del nucleare.

Non del disastro giapponese, ma dell'aumento dei tumori e delle leucemie infantili che vivere presso una centrale nucleare, ovunque, comporta. Offre i dati dello studio Kikk dell'università tedesca di Magonza che indicano aumenti dell'1,6% e del 2,6% per i bambini da 0 a 5 anni, in un raggio di 5 chilometri dalle centrali, nel corso di un periodo di osservazione dal 1980 al 2003. C'è un'ipotesi che siano le donne in gravidanza a trasmettere ai figli tumori, leucemie e anche predisposizione al diabete e alle cardiopatie. Uno degli ascoltatori chiede dell'acqua all'arsenico: la risposta è che la mappa dei 128 comuni segnalati per l'impotabilità dell'acqua, corrisponde abbastanza bene a quella dei comuni in cui la gestione dell'acqua è passata ai privati.

Questi riducono gli investimenti e la depurazione; il risultato è un maggiore inquinamento, il cui costo ricade sui comuni e sulle regioni, spinti a evitare sanzioni a livello europeo per l'acqua imbevibile e velenosa. Tanto più che l'acqua in bottiglia, divenuta così obbligatoria, rappresenta sempre un discreto business. I gestori dell'acqua privata, i signori della Borsa, i potenti delle multinazionali avevano finora trascurato i referendum, fidando nel silenzio, nel classico «Tutti al mare!» e in sostanza nell'astensione di una trentina di milioni di elettori, lasciando ai proponenti dei referendum la soddisfazione di arrivare a un risultato del 90%, incapace però di riportare l'acqua tra i beni comuni. L'insuccesso italiano, su cui essi contavano, sarebbe servito a livello internazionale a evitare una decisiva rivoluzione per l'acqua pubblica e comune a livello globale. Il contemporaneo referendum sul legittimo impedimento ha reso meno granitica la loro fiducia.

Ora è centrale il referendum sul nucleare. Potrebbe avere un effetto di traino sugli altri. Molti andranno a votare Sì al referendum nucleare anche per essere solidali, nell'unica forma possibile, con il popolo del Giappone, così provato dai disastri naturali, dai disastri umani. A questo punto i padroni dell'acqua, privi di strategia referendaria, saranno presi dal panico. Daniel Cohn-Bendit «In Italia non si farà. Avrete un referendum e con quello che accade oggi, malgrado la tv di Berlusconi, ci sarà una vera rivolta» dice il copresidente dei Verdi europei HILLARY CLINTON La tragedia giapponese solleva dubbi sui rischi e sui costi collegati all'utilizzo dell'energia nucleare, ha detto ieri il Segretario di Stato americano

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