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Sono iniziate oggi le procedure per la messa in mobilità di una cinquantina di lavoratori della Terni industrie chimiche (Tic) di Nera Montoro che, entro l'anno, dovrebbero raggiungere i requisiti per il pensionamento. La decisione è stata presa nel corso di un incontro tra sindacati e direzione che ha confermato la chiusura dello stabilimento entro il prossimo 31 dicembre. Non ci sono stati infatti - come hanno confermato Filcem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil - elementi positivi da parte della norvegese Yara proprietaria del complesso industriale. La crisi della Tic è iniziata con il trasferimento in Norvegia della produzione di nitrato di calcio, utilizzato in agricoltura come fertilizzante. Non aveva poi trovato concretezza la ventilata proposta della azienda di utilizzare acido nitrico per produrre un nuovo fertilizzante e da qui la situazione di crisi. Al momento, malgrado vari interessamenti, non è stato ancora trovato un imprenditore interessato all'acquisizione del complesso di Nera Montoro dove degli 85 lavoratori originari, ne resteranno occupati a tempo determinato per l'ordinaria amministrazione 35. ''In questa situazione - ha commentato Francesca Rossi, segretaria regionale della Femca Cisl - c'è molta preoccupazione perché non si è registrata, neanche da parte delle istituzioni, la volontà di trovare una soluzione per la Terni chimica. Da due o tre anni la vertenza è in piedi ma impegni chiari, decisi e concreti nessuno li ha messo in campo. Ci opporremo a qualsiasi tentativo di speculazione sull'area che potrebbe concretizzarsi dopo la chiusura dello stabilimento e della quale si ha qualche velato sentore''. Condividi