maria prodi.jpg
PERUGIA- Un ''articoletto sfuggito all'attenzione dei piu''' del decreto legge del Governo del 7 ottobre scorso in tema di sanita' impone alle Regioni di tagliare il numero delle scuole entro il 30 novembre prossimo: in caso contrario, lo stesso esecutivo nominera' un commissario. E' quanto sottolinea l'assessore regionale all'istruzione Maria Prodi. Secondo la Prodi, ''senza alcun raccordo con le Regioni e gli enti locali, titolari delle competenze sul dimensionamento delle scuole autonome e sulla dislocazione di sezioni e plessi, il governo impone di tagliare in qualche settimana il lavoro di anni di radicamento della scuola sui nostri territori. Le scuole con meno di 50 alunni vanno cancellate. Allora i comuni che hanno investito in edilizia scolastica con la consapevolezza che l'educazione e' al cuore della comunita' locale e che hanno voluto radicare la scuola nei paesi, nelle frazioni e nelle zone disagiate e montuose, saranno costretti a chiudere scuole che funzionano e cercare spazio altrove (dove?) caricandosi i costi dei trasporti''. Per l'assessore, ''il ridimensionamento delle medie e superiori che non hanno almeno 500 iscritti viene imposto in tempi che non lasciano spazio a concertazione con i territori, con le istituzioni locali, con le stesse scuole. Smentisce tutta la normativa sulla autonomia scolastica che affidava alle regioni i criteri e agli enti locali le decisioni sul dimensionamento e la collocazione delle scuole. Invade pesantemente l'ambito di competenze delle regioni, cui la Costituzione affida la organizzazione scolastica e questo proprio mentre si avvia il federalismo fiscale che coinvolgera' anche la scuola". Il timore - continua Prodi - e' che la scuola che il governo passera' alle regioni, se mai il processo avverra', sara' una scuola agonizzante, senza risorse, penalizzata da tagli imposti senza alcuna ragionevolezza. Fino a oggi l'attenzione dell'opinione pubblica e' stata concentrata sulla questione del maestro unico che e' un falso problema: il maestro prevalente gia' esisteva e la novita' e' solo il taglio di orario: 24 ore al posto di 30 saranno un grosso problema per molte famiglie. Ma un impatto gravissimo in termini di perdita di servizi per le famiglie sara', e molti lo scopriranno soltanto a settembre prossimo - conclude l'assessore - la chiusura di tante scuole''. Condividi