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PERUGIA - ''Il rapporto realizzato dall'Aur offre molti spunti per lavorare insieme, ognuno secondo le proprie competenze e i propri ruoli, con lo scopo di conquistare nuove modernizzazioni coerenti con le nostre radici''. Riassume cosi', la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, il senso del Rapporto economico sociale presentato stamani a Perugia. Analizzando le varie tematiche la presidente si e' soffermata in particolare sulle questioni sociali e sulla qualita' della vita in Umbria: ''Alla base del Patto per lo sviluppo - ha detto - una colonna portante e' proprio quella della qualita' della vita, perche' non si puo' pensare al futuro trascurando aspetti importanti come l'equita' e le radici sociali. Dove per equita' s'intende il diritto di tutti ad una vita di qualita'''. Circa la percezione evidenziata nel rapporto ''che gli umbri hanno di stare un po' peggio di come stanno'', la presidente ha sottolineato: ''Una ragione in piu' per riflettere su di noi, su dove andiamo e che cosa fare per essere competitivi. E' importante recuperare il senso di cosa significa essere umbri e di che cosa dobbiamo costruire per far pensare in modo piu' positivo le famiglie, su come farcela e come crescere. è indispensabile reagire alla tesi che vede la deriva come inevitabile''. Di seguito la presidente ha affrontato il tema del federalismo fiscale: ''L'Umbria in queste questioni - ha detto - e' considerata un 'non luogo'. Al contrario, non e' proprio cosi' e lo dimostrano i dati e cio' che l'Umbria e' in grado di produrre e di fare. Solo un esempio. Siamo, con la Toscana, l'unica Regione che non ha applicato l'addizionale Irpef. Indagare su di noi e farci conoscere - ha precisato - e' un valore importante perche' ci da' il senso del cammino fatto e quello che ancora dobbiamo fare''. Per quanto riguarda le questioni economiche la presidente ha sottolineato ''che trovano conferma alcune scelte che dal 2004 a oggi ci hanno impegnati tutti''. Condividi