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PERUGIA – A seguito dell’episodio di inquinamento del fiume Tevere risalente ai primi giorni di agosto, i consiglieri provinciali del PRC-SE Fausto Cocciari, Guido De Prisco, Luca Baldelli e il consigliere del Pd Vito Taticchi hanno presentato un’interrogazione ai presidenti della Provincia di Perugia e del Consiglio provinciale per conoscere l’andamento delle indagini e i provvedimenti dell’Ente. “Nella notte tra l’1 e il 2 agosto 2008 – è scritto in premessa dell’interrogazione - il tratto di Fiume Tevere fra Ponte Valleceppi e Ponte San Giovanni è stato interessato da un episodio di grave inquinamento che ha prodotto, come conseguenza immediata, la totale distruzione della faune ittica presente (solamente la parte recuperata e distrutta dalla pubblica autorità è stata quantificata in 20 quintali). La modalità dell’evento è stata particolarmente violenta e distruttiva avendo determinato, in un tempo molto ristretto, il totale venir meno dell’ossigeno disciolto nell’acqua (tale modalità denuncia un atto doloso o un incidente di natura eccezionalmente pericolosa e aggressiva nei confronti dell’ambiente). La portata della strage ittica provocata – prosegue il documento dei quattro consiglieri provinciali - non rimanda allo stato di inquinamento più o meno endemico del fiume, di natura biologica o legato alle attività agricole che si svolgono lungo il suo corso, ma, per la sua repentinità micidiale, piuttosto allo sversamento di liquami di origine industriale, almeno stando alle prime rilevazioni effettuate dai tecnici ambientali”. Gli interroganti osservano inoltre che il tratto di fiume in questione è interessato lungo entrambe le sponde da attività agricole, mentre le attività industriali o comunque produttive sono in numero ridottissimo, così da consentire di orientare le indagini in direzioni abbastanza precise. “L’area di cui si parla – scrivono i consiglieri - riveste una particolare valenza ambientale e paesaggistica, poiché il fiume vi disegna un ampio meandro (Ansa degli Ornari) che richiude al suo interno una zona umida di grande pregio e sottoposta a tutela; il tratto interessato dall’episodio di inquinamento ricordato ospita un segmento molto frequentato ed apprezzato del Percorso Verde del comune di Perugia, sul quale anche la Provincia di perugia aveva da pochi mesi completato un intervento di ripristino di ampia portata, per ridurre i danni dell’alluvione del 2005. I molti cittadini fruitori del Parco – si commenta - tra i quali molti bambini, sono stati testimoni in quei giorni di uno scempio dei beni comuni di cui si hanno pochi esempi nei nostri territori (intollerabilmente cinico se dovesse risultare volontario), cosicché la vicenda ha assunto un valore simbolico e una risonanza che non si è spenta, soprattutto nei centri direttamente interessati, i cui cittadini chiedono con insistenza di conoscere quali ne siano state le cause e le responsabilità”. Con tale interrogazione i quattro consiglieri provinciali non intendono “invadere il campo dell’autorità giudiziaria, che sta ancora svolgendo le indagini, o anticipare conclusioni arbitrarie delle stesse, ma dare voce all’allarme e all’inquietudine della pubblica opinione, colpita in questa circostanza in modo particolarmente doloroso”. Da qui l’interrogazione al Presidente della Provincia di Perugia per conoscere “quale ricostruzione dei fatti sia stata appurata a questo punto, fatte salve naturalmente le esigenze di riservatezza istruttoria; quale intervento di ripopolamento e riqualificazione della fauna ittica sia stato messo allo studio; quali azioni preventive si intendano intraprendere per evitare che situazioni del genere possano ripetersi; quali azioni di rivalsa di ogni genere, di natura penale, finanziaria e amministrativa, sia possibile mettere in campo per sanzionare in maniera adeguata ed esemplare le responsabilità che emergeranno dalle indagini terminate. Sanzioni – si legge nel documento - almeno pari allo sconcerto, allo sconforto e allo sdegno suscitato nella cittadinanza”. Condividi