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PERUGIA - “Il fenomeno della tratta è in crescita a causa dell’estrema povertà di alcuni paesi e all’organizzazione di trafficanti senza scrupoli che realizzano questa moderna forma di schiavitù”. Lo ha affermato stamani a Perugia il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, intervenendo al seminario dal titolo “Traffico e tratta di esseri umanai: nuove forme di schiavitù nel terzo millennio” organizzato dalla Regione Umbria e Comune di Perugia nell’ambito di “Socialmente ‘08”. Sono intervenuti, oltre all’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Tiziana Capaldini, il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, Sarah Di Giglio, di Save the Children Italia Onlus, Natale Losi, dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni. Coordina i lavori, Antonella Duchini della Procura della Repubblica di Perugia – Direzione distrettuale antimafia. “Il traffico di persone umane – ha detto il procuratore Grasso – è una vera e propria impresa che coinvolge vari gruppi con una netta divisione di compiti e che si arricchiscono sfruttando altre persone in molti ambiti”. Non solo prostituzione quindi, ma anche lavoro coatto che comporta asservimento: “Tra il trafficante e la vittima c’è una zona grigia – ha precisato Grasso – nella quale gravitano lavoratori sfruttati, clandestini e senza identità”. Fantasmi. Lavoratori invisibili socialmente e senza diritti:”Loro hanno bisogno di fuggire dal loro paese mentre i cittadini della comunità che li accoglie hanno bisogno di manodopera e vogliono averla a basso prezzo. E’ indispensabile a questo punto, operare su un doppio fronte e colpire da una parte la criminalità organizzata e dall’altro accogliere i ‘trafficati’ dando loro sicurezza. Solo così possiamo venire a conoscenza di alcuni reati”. Il procuratore Grasso ha evidenziato che le persone ridotte in schiavitù “sono spesso isolati e costretti in alloggi ai limiti della vivibilità, privati di passaporto e documenti”. In particolare le donne hanno spesso un rapporto traumatico con le forze dell’ordine. “E’ quindi importante instaurare un rapporto di fiducia per tirare fuori da questa rete la vittima e colpire l’organizzazione. A proposito la legislazione italiana è tra le più avanzate d’Europa”. “L’Umbria è una terra di destinazione finale delle persone trafficate – ha detto Antonella Duchini della Procura della Repubblica di Perugia – Il fenomeno è preoccupante perchè molte di queste persone nella nostra regione vengono sfruttate. Molte donne provengono dai paesi dell’Est e sono costrette poi a prostituirsi e a lavorare in nero, mentre non risulta rilevante la tratta di minori finalizzata al traffico di organi e all’accattonaggio. E’ difficile – ha aggiunto – riconoscere le vittime perchè private di documenti e costrette nella maggior parte dei casi ad isolamento. Malgrado ciò possiamo dire che il numero di persone trafficate è elevatissimo, in particolare donne sfruttate e minacciate direttamente o attraverso intimidazioni alle loro famiglie”. Condividi