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di Daniele Bovi Non le manda a dire Fabrizio Bracco, esponente di primo piano del Pd e consigliere regionale, riguardo alla ventilata ipotesi di allargamento all'Udc della maggioranza in Provincia. Ipotesi che ha portato al redde rationem di ieri, quando il segretario regionale Sandra Monacelli è stato "dimissionato" dal suo partito dopo una riunione incandescente: colpevole di aver giocato con il fuoco democratico. Bracco che sta succedendo in Provincia? "Per quanto mi riguarda questa è una vicenda singolare, poco comprensibile da parte del nostro elettorato. Un colpo a freddo. Avrei capito se ci fosse stata una crisi di governo causata da divergenze, dico tanto per dire, con Rifondazione o con il Pdci. Ribadisco: rimettere in gioco così alleanze e maggioranze mi sembra qualcosa di poco comprensibile per il nostro elettorato". Secondo lei che cosa deve fare il Pd dopo questo tourbillon? "Noi - dice Bracco ad Umbrialeft - dobbiamo ripartire dalle esperienze di governo di questi anni. Anche perché mi sembra che non ci siano state particolari difficoltà. Io sono perché ci si muova all'interno di questa esperienza quinquennale, che viene, ovviamente, da molto lontano. Bisogna ritornare a riflettere sull'esperienza dell'Unione". C'è o no da parte del Pd un no di principio alla salita a bordo dei casiniani? "Per quello che mi riguarda, se sulla base dei contenuti, del programma, riscontreremo la possibilità di convergenze programmatiche ben venga. Però si parte dai programmi. Un no di principio non c'è. Ripeto però, bisogna tornare a riflettere sull'esperienza dell'Unione". Condividi