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La maggioranza della Camera dei Rappresentanti statunitense si è espressa contro il piano di salvataggio delle istituzioni finanziarie in crisi: 228 deputati si sono pronunciati contro il piano, 205 a favore. Il quorum necessario per far approvare il piano era di 218 voti. Wall Street ha accusato subito il colpo e per questo i capi dei gruppi parlamentari hanno tentato di far cambiare idea al partito dei contrari. Ma non è servito e il piano Paulson è stato bocciato definitivamente. A Wall Street seduta al cardiopalma con la Borsa fortemente penalizzata dalla bocciatura del piano anticrisi. Verso le 21 italiane l'indice Dow Jones segna una flessione di oltre il 5% e il Nasdaq del 6,55%. Alla Camera i leader repubblicani danno la colpa della bocciatura alla maggioranza democratica e, in particolare, alla presidente della Camera Nancy Pelosi. Questo è il chiaro segnale che il popolo americano non vuole pagare di tasca propria il salvataggio del tempio del capitalismo. Ovviamente la crisi americana ha e avrà ripercussioni nelle economie di tutto il mondo, Italia compresa. Nuova riunione domani, martedì 30 settembre, al Ministero dell'Economia e delle Finanze del Comitato per la salvaguardia e la stabilità finanziaria. Il ministro Giulio Tremonti ha convocato il Comitato per domani alle 9 presso la sede del ministero. Al comitato partecipano, il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, il presidente della Consob, Lamberto Cardia, e il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini. Condividi