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"Dopo 15 anni dobbiamo convincerci che è finito un ciclo politico e di programmazione dello sviluppo". Con queste parole Stefano Vinti, segretario regionale di Rifondazione Comunista, ha aperto i lavori della conferenza programmatica "Prime Idee per la Città-Perugia Capoluogo" al quale hanno partecipato Roberto Carpinelli, Giacomo Baruffa. Mario Bravi, Walter Corelli, Claudio Bizzari, Maurizio Mori e Urbano Barelli. Un'assemblea che si è trascinata per diverse ore, utilizzando anche toni accesi e di legittima contrapposizione sul da farsi. Vinti ha continuato: "Se prima lo schema bipolare della politica e un sistema di sviluppo che produceva lavoro ma con metodi discutibili teneva a galla il centrosinistra, ora il quatro è completamente cambiato. E per la prima volta le alleanze non sono più scontate e prioritarie. E' necessario indagare e studiare per trovare una nuova formula che sappia coniugare lavoro, aumento dei salari e stop alla precarietà. Dobbiamo più guardare alle esigenze delle famiglie che ai cantieri urbanistici. Per questo Rifondazione, in maniera autonoma, farà uno studio che dovrà produrre una nuova proposta di sviluppo che sarà sottoposta a tutti i partiti del centrosinistra". Nel giorno in cui una delegazione di Rifondazione Comunista ha incontrato il Pd per parlare delle future alleanze, c'è anche chi come l'ex senatore Leonardo Caponi propone a Perugia di unire la sinistra e basta. "Non ci sono le condizioni politiche e programmatiche per un accordo con il Partito Democratico. E' necessario riunire tutta la sinistra intorno ad una proposta di governo della città in grado di sostenere un terzo polo politico". Non la pensa nella stessa maniera l'assessore di Rifondazione Comunista, Claudio Bazzarri che è rimasto legato "allo schema politico che fino ad oggi ha mosso la Giunta Locchi". E' scontro anche sullo sviluppo: la maggior parte della platea vuole la fine delle tre "C", ovvero cementieri, cavatori e costruttori. Lo chiede Barelli, lo sostiene Mori - redazione di Micropolis -. Ma per Bazzarri è ancora attuale: "ci sono 16mila cittadini in più a Perugia, c'è bisogno di nuove case". Sarebbe meglio se fosse costruite dall'Ater che dai soliti noti costruttori. Condividi