veltroni-pd.jpg
E venne anche il giorno dell'incontro politico tra Rifondazione comunista e il Partito democratico. Domani, alle 10 alla sede di corso Cavour, sarà la volta per i due maggiori partiti dell'ex Unione di confrontarsi per capire cosa fare dell'alleanza politica che ha segnato il 90 per cento delle amministrazioni comunali e della provincia e della Regione dell'Umbria. Il clima potrebbe anche essere sereno, dopo che l'innamoramento del segretario Bruscolotti (Pd) per l'Udc sarebbe in fase di rientro. Anche perchè il segretario regionale Sandra Monacelli ha sondato gli umori dei suoi: persino nella sua cittadina, Gualdo Tadino, la voglia di un matrimonio con il Pd non sarebbe capito. La tentanzione è tanta ma il rischio di perdere pezzi sarebbe tragico, da collasso definitivo. L'incontro tra Pd e Rifondazione non può prescindere proprio dal nodo alleanze: con l'Udc il segretatio di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ha detto proprio alla festa di Marsciano che non ci possono essere alleanze. La delegazione di Rifondazione metterà sul piatto della bilancia anche un altro aspetto fondamentale per mantenere un'alleanza con il Pd: nessun accordo a macchia di leopardo, ma accordi su larga scala. E' ovvio che dove non c'è proprio sintonia, ci saranno delle delege per non correre insieme. Ma quello che potrebbe far saltare il banco tra Pd e Rifondazione e la decisione di quest'ultimi di puntare su un nuovo modello di sviluppo per l'Umbria da adottare per i prossimi anni, si spera, di Governo. La stagione delle tre "C" - cavatori, cementieri e costruttori - deve essere arginata. Più stato sociale, più ricerca scientifica, maggiore aiuto alla costruzione di un nuovo sviluppo che tenga conto del mercato e dei diritti dei lavoratori. Questa è la formula del Prc che potrebbe turbare quel rapporto con i poteri forti che da sempre il Pd coltiva non senza qualche imbarazzo di troppo. Intanto le riunioni tra Prc e alleati di sinistra, si sono svolte soprattutto all'insegna di accordi comuni per portare alcune battaglie a difesa del cittadino. Ma nulla di politico: la SD ha riproposto la nascita di un nuovo partito della sinistra. Prc ha detto di no alla riedizione fredda della Sinistra-Arcobaleno. IL Pdci invece punta sull'unità dei comunisti. L'unica certezza è quella che i partiti di sinistra parteciperanno alla manifestazione contro il governo Berlusconi indetta per l'11 ottobre. Condividi