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E' iniziata da un paio d'ore ed è ancora in corso la deposizione di testimoni nell'udienza di oggi del processo davanti alla Corte d'Assise di Perugia a Roberto Spaccino, accusato di avere ucciso la moglie Barbara incinta all'ottavo mese. Per l'udienza di oggi ne sono stati citati complessivamente una decina dal pubblico ministero Antonella Duchini. L'uomo, detenuto nel carcere di Terni, è presente in aula accanto ai suoi difensori, gli avvocati Michele Titoli e Luca Gentili. In aula anche la madre della vittima. Spaccino ha sempre detto che quando la moglie venne uccisa lui non era in casa, ipotizzando che qualcuno entrò nella villetta durante la sua assenza, approfittando forse di una persiana lasciata semiaperta. Per la procura di Perugia, invece, Spaccino uccise volontariamente la moglie. Oltre che per l'omicidio, il pm ha chiesto e ottenuto che il trentottenne di Marsciano venga processato per maltrattamenti nei confronti della moglie, per avere provocato l'interruzione della sua gravidanza, per avere simulato un furto nella villetta e per false dichiarazioni allo stesso pm. Secondo la ricostruzione accusatoria, Spaccino, arrestato il 29 maggio 2007 dai carabinieri, avrebbe ucciso la moglie al termine dell'ennesima lite. In particolare ritengono che percosse e soffocò la donna, provocandone la morte. Secondo gli investigatori Spaccino simulò poi una rapina per sviare i sospetti. Gli avvocati difensori, in sede di udienza preliminare, hanno ribadito la tesi che sia stata una banda di ladri a penetrare quella sera all'interno della villetta di Compignano e a uccidere Barbara Cicioni. Condividi