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NARNI - Narni, il Ponte di Augusto e le Gole del Nera hanno chiuso il tour umbro di Salvalarte 2008. La campagna itinerante di Legambiente che da tredici anni si occupa di beni culturali e si batte per la conservazione e la valorizzazione dei tanti gioielli poco noti disseminati per lo Stivale, sta attraversando l’intero Paese per accendere i riflettori sul patrimonio culturale “dimenticato”. L’edizione 2008 di Salvalarte punta il dito su 39 opere d’arte da sottrarre al degrado ed è all’insegna della mobilità sostenibile grazie alla combinazione virtuosa treno + bici, che sono gli unici mezzi di trasporto utilizzati. Un viaggio a emissioni ridotte, che Legambiente sta percorrendo insieme alla FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Tutta all’insegna del turismo dolce e sostenibile, la due giorni di Salvalarte a Narni si è aperta sabato pomeriggio con la tavola rotonda dedicata a: “I tesori delle Gole del Nera. Progetti per valorizzare arte, storia e natura”, mentre ieri mattina ha visto protagonisti i ciclisti e gli attivisti del Cigno Verde, che si sono dati appuntamento al Ponte di Augusto e in 50 hanno pedalato, cavalcato e camminato alla scoperta delle Gole del Nera lungo il tracciato della vecchia ferrovia Narni-Nera Montoro, arrivando fino al centro storico di Stifone. Importante testimonianza dell’età aurea romana, il Ponte di Augusto fu costruito nel lontano 27 a.C. durante gli interventi di potenziamento della via consolare Flaminia voluti dall’imperatore di cui porta tuttora il nome. Lungo centosessanta metri e alto circa trenta, originariamente il ponte doveva avere tre, se non quattro, arcate. Mentre oggi, purtroppo, di questa imponente opera dell’ingegneria romana resta solo un’arcata, affiancata dei ruderi dei pilastri. “Vero tesoro del patrimonio storico-artistico italiano, il Ponte si trova in un luogo che è anch’esso una meraviglia da tutelare del nostro territorio. La sua arcata, infatti, svetta a pochissima distanza dall’ingresso del fiume Nera nelle strette gole scavate nello sperone di roccia su cui sorge Narni – ha dichiarato Valeria Cerasoli, Presidente Circolo Legambiente Narni - una zona caratterizzata da un paesaggio vario e rigoglioso, che il Circolo Legambiente di Narni, assieme ad altre associazioni e comitati, cerca da oltre dieci anni di proteggere”. Infatti, come ha spiegato Gianni Di Mattia, segreteria regionale di Legambiente Umbria e socio del Circolo Legambiente Narni: “Questo luogo incantato della nostra Regione che potrebbe essere consacrato al turismo dolce, e quindi attraversato da itinerari tra arte e natura da percorrere in bicicletta, a cavallo, o a piedi, rischia purtroppo di diventare un banco di prova per i test di sicurezza nei treni. In particolare sarebbero le gallerie della ferrovia dismessa ad essere occupate dai test, ma tanto basterebbe a vanificare il progetto di fare delle Gole del Nera un’oasi del turismo di qualità”. Eppure, puntare sulla mobilità eco-compatibile potrebbe rappresentare la carta vincente per offrire una reale opportunità di sviluppo economico e turistico nel pieno rispetto dell’ambiente. Proprio in questa direzione, per altro, va il progetto Green-way promosso dall’ANCI Umbria, per il recupero e la trasformazione delle tratte ferroviarie dismesse in sentieri per ciclisti, cavalieri e amanti delle passeggiate. Un progetto cui partecipano anche il Comune di Narni, Legambiente e Co.Mo.Do., che vorrebbero inserire pure la Narni-Nera Montoro nella rete dei sentieri verdi regionali. A parziale sostegno di questa ipotesi, per altro, si è schierato il Sindaco stesso di Narni, Stefano Bigaroni. Intervenuto sabato scorso alla tavola rotonda sui tesori delle Gole del Nera, infatti, il Sindaco ha ribadito che il progetto dei test ferroviari, al momento, è solo un’ipotesi che deve essere tuttora vagliata dal Comune. Di mobilità sostenibile, infine, ha parlato anche Federica Sacco, responsabile nazionale Salvalarte: “Grazie alla promozione del turismo sostenibile e alla scelta di utilizzare come mezzi di trasporto solo il treno e la bicicletta – ha infatti dichiarato la Sacco - il viaggio di Salvalarte in Umbria ha consentito un risparmio di 56 kg di anidride carbonica per ogni partecipante. Infatti, se gli attivisti del Cigno Verde avessero usato la macchina per coprire la distanza di 305 km percorsa nella tappa umbra di Salvalarte avrebbero emesso 67 kg di anidride carbonica ciascuno, mentre usando il treno e la bicicletta ne hanno emessi solo 11 kg. La carovana di ciclo-attivisti del Cigno Verde proseguirà il suo viaggio nelle Marche, e precisamente a Offida (AP), dove arriverà il 23 settembre. È possibile seguire il viaggio di Salvalarte non solo pedalando, ma anche navigando, dal sito www.legambiente.eu Condividi