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“La Regione Umbria ha i conti in ordine ed è pronta ad accogliere la sfida del federalismo fiscale, a condizione che, nella definizione dei criteri attuativi, si tenga conto di un elemento per noi imprescindibile: la dimensione territoriale”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, intervenendo – oggi pomeriggio, a Padova – alla tavola rotonda che ha concluso il convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, organizzato dall’Università degli studi di Padova e dalla Regione del Veneto. “L’Umbria è una regione piccola, con pochi abitanti – ha detto – e perciò è limitata la sua autonoma capacità fiscale. Sono caratteristiche che non devono penalizzare i suoi cittadini quando si definiranno i costi ‘standard’ delle funzioni essenziali. Agli umbri – ha sottolineato - vanno garantiti gli stessi livelli dei servizi essenziali che in questi anni abbiamo garantito senza far ricorso ad aumenti di tasse”. “Il federalismo fiscale – ha detto ancora - sarà una riforma positiva se garantirà una struttura dello Stato e della pubblica amministrazione moderna ed efficiente. Se saprà essere ‘solidale’, dove solidale non significa nascondere sprechi e inefficienze. Vanno definiti, in maniera seria e rigorosa, i cosidetti ‘costi prestazionali’, i costi minimi dei servizi pubblici quali sanità, istruzione, trasporti, servizi sociali, eliminando – dove si presenta – ogni forma di spreco e inefficienza”. In merito alla semplificazione e riduzione degli enti territoriali, “la questione è aperta da sempre nel nostro Paese – ha detto Lorenzetti - Troppi enti, ma si faccia attenzione a non adottare atteggiamenti demagogici o, peggio ancora, seguire la logica dei tagli con la ‘accetta’. Anche in questo caso occorrono valutazioni approfondite e ponderate, serie e rigorose, finalizzate a realizzare un assetto istituzionale dello Stato che abbia come obiettivo principale il cittadino e la sua assoluta necessità di sentirsi lo Stato, nelle sue articolazioni, sempre vicino”. Sulle scelte imminenti in tema di federalismo fiscale, “occorre una riforma condivisa che sia il frutto di un confronto leale – ha affermato - non solo all’interno del Parlamento, tra Governo e opposizione, ma anche e soprattutto tra l’insieme delle istituzioni regionali e locali, di tutto il sistema delle autonomie del Paese, dalle Regioni ai Comuni”. Condividi