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I Madrigali antichi di Carlo Gesualdo da Venosa e quelli contemporanei di Salvatore Sciarrino: è il suggestivo confronto che offre domani sera la Sagra musicale umbra. Il concerto, nella basilica benedettina di San Pietro, vedrà i Neue Vocalsolisten Stuttgart impegnati in alcuni dei più classici esempi del genere, quelli di Gesualdo (saranno eseguiti sette Madrigali a cinque voci), e in dodici nuove composizioni presentate in prima italiana dal musicista siciliano. L'accostamento è anche legato al fatto che Sciarrino ha sempre guardato con attenzione ai lavori di Gesualdo, che per certi versi gli appare ''più vicino a Mozart che a Monteverdi''. L'ensemble tedesco cui è affidato questo complesso repertorio è particolarmente a proprio agio con la musica contemporanea. Sciarrino ha parlato oggi a Perugia dei suoi dodici Madrigali sottolineando che sono fuori da qualsiasi operazione di recupero e tuttavia non estranei a una visione storica. Ha anche raccontato che questo è un realtà, da un punto di vista cronologico, il secondo ciclo di Madrigali da lui progettato, basato su testi poetici giapponesi e diviso in due gruppi di sei; un ciclo unitario, ha spiegato, non una semplice raccolta di brani. La curiosità è che i due gruppi si basano sugli stessi testi, e quindi esistono due scritture musicali diverse per le stesse liriche. Tra poco sarà completato quello che doveva essere il primo ciclo di Madrigali, con testi che hanno come argomento la creazione ed in alcuni casi sono ripresi da testi di popoli primitivi. Nell'ormai ampio catalogo di opere, quello madrigalistico, è, per Sciarrino, un momento importante. ''Immaginate - ha spiegato - un compositore che, quasi a metà del suo cammino, senta l'esigenza di un nuovo stile di canto''. Secondo il musicista, ''la mancanza di canto equivale infatti a sentire un vuoto di presenza umana protagonista'', ed il concerto della Sagra ribadisce l'importanza della voce nella scrittura e nell'opera di Sciarrino. Il maestro siciliano, da tempo umbro di adozione, ha parlato del suo lavoro e delle sue passioni artistiche, tra cui la pittura, delle sue peculiarità compositive, del ruolo che dovrebbe avere la musica contemporanea nei cartelloni dei festival. Ha anche anticipato che il suo prossimo lavoro, previsto per il luglio 2009 a Mannheim, sarà di teatro musicale, con un libretto suo (''gli scrittori oggi sono poco teatrali''). Ma ne è scaturita anche qualche notizia curiosa: che gli piace Elisa che canta Ligabue, e che ascolta canzoni pop sui bus (alcune le trova buone), ma non ha mai cercato di scriverne una ed una volta ha anche rifiutato un invito del Festival di Sanremo per comporre alcuni arrangiamenti. Condividi