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Le diverse anime della sinistra si riuniscono per la prima volta dopo la debacle elettorale e scendono in piazza per ricostruire l'opposizione fuori dal Parlamento partendo dai temi sociali. L'appuntamento è a Roma, l'11 ottobre, per protestare contro l'azione di Governo e Confindustria: una manifestazione per certi versi 'alternativa' a quella promossa per lo stesso giorno da Antonio Di Pietro con il quale, tuttavia, rimangono fronti di lotta comune, a cominciare dal referendum sul 'lodo Alfano'. La decisione, annunciata ma non scontata, dei quattro partiti dell'ex Arcobaleno arriva al termine di un confronto dei quattro segretari con i promotori della manifestazione - tra gli altri il Forum dell'ambiente, l'Associazione Sinistra unita e plurale e il Movimento politico della sinistra, al Rialto occupato, nel cuore del Ghetto capitolino. Via libera dunque all'iniziativa (martedì si entrerà nella fase operativa) e adesione totale dei partiti, con il sì più 'prudente' dei Verdi che "per ora" scelgono la formula dell'adesione "individuale": "Per rispetto, voglio aspettare di confrontarmi con il coordinamento che si riunirà il 26 settembre", spiega la leader Grazia Francescato, che ci tiene a sottolineare come quella dell'11 ottobre "non è una manifestazione fine a se stessa, ma vuole allacciare questi fili sul territorio per dare vita a un'opposizione che faccia propri i temi 'orfani'". Dello stesso parere, il coordinatore nazionale di Sd, Claudio Fava, che nei giorni scorsi aveva chiesto alle forze di centrosinistra, a cominciare dal Pd che manifesterà il 25 ottobre, di unirsi in una sola piazza: "Prendo atto - osserva - che il Pd non è disponibile a una manifestazione che rimetta insieme le opposizioni, nè alla costruzione di un nuovo centrosinistra, nè a unificare la cifra della manifestazione del 25 ottobre che sembra sempre più il 'Pd pride'. Ne prendiamo atto - aggiunge - così l'11 ottobre diventa il momento in cui l'opposizione torna a parlare al Paese: ci sono tutte le premesse per cui questa manifestazione non sia quella dell'orgoglio della sinistra, che dimostra di essere ancora in salute, ma rilanci l'opposizione, e credo che sarà l'unica piazza che parlerà in questi termini". Confermata la presenza del Pdci. "In Italia bisogna fare opposizione, cosa che al momento non succede - commenta il segretario Oliviero Diliberto - Se fossimo in Parlamento la faremmo lì, visto che non ci siamo la facciamo in piazza". L'iniziativa, per il leader comunista, "ha dei forti connotati di classe" e punta il dito "contro governo e Confindustria". E' "una manifestazione di sinistra su temi squisitamente sociali", spiega Diliberto. "Il punto centrale è il carovita", aggiunge il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, annunciando l'adesione del partito che sarà formalizzata domani ed elencando gli altri temi chiave: dalla "questione democratica" della giustizia, per arrivare "all'ambiente, al Dal Molin, alle infrastrutture, fino ai diritti civili". Quindi, una manifestazione "non solo di protesta, ma anche l'inizio di un percorso" che nella "questione sociale" misurerà la sua distanza da Piazza Navona, dove Di Pietro riunirà il popolo dell'Idv. I promotori sono ottimisti, e non temono il rischio 'ingorgo' per le vie di Roma: "Abbiamo promosso la manifestazione lo stesso giorno proprio per dimostrare che il nostro modo di fare opposizione è diverso, non è giustizialista come quello di Di Pietro. Basta vedere i suoi giudizi sul ddl anti-prostituzione. Insomma - spiegano i rappresentanti delle associazioni - noi siamo un'altra cosa". Condividi