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CITTA’ DI CASTELLO - Intenso flusso di visitatori e ottimi affari: la Mostra nazionale del libro antico e della stampa antica di Città di Castello si chiude con un bilancio molto positivo per l’assessore allo Sviluppo economico Domenico Duranti “grazie - afferma archiviando l’ottava edizione - all’ospitalità della città e all’eccellenza degli esemplari in esposizione. La strada è tracciata: per l’Amministrazione comunale l’evento costituisce un appuntamento stabile sia per gli addetti ai lavori, che l’hanno premiata ancora, che per i turisti, ai quali viene offerta come proposta aggiuntiva nell’intenso periodo di fine estate”. Soddisfazione dagli operatori che, fin dall’apertura riservata, hanno avuto un ottimo riscontro commerciale alle loro proposte, tra cui si segnalano alcune rarità: un collezionista tifernate ha acquistato una serie di stampe napoleoniche e un amante del genere ha invece scelto materiale satirico risalente al periodo tra le due guerre: “Acquisti di consistente valore economico” dice l’organizzatore della mostra Giancarlo Mezzetti “che si aggiungono agli antifonari, alle Cinquecentine, ai volumi scientifici venduti nel corso della due giorni, tanto che tutti i librai selezionati per l’edizione 2008 hanno manifestato la volontà di tornare anche il prossimo anno”. Tra gli estimatori Giampiero Mughini che ha visitato le Logge Bufalini dove sono stati esposti degli esemplari unici e introvabili come il Worm, i ‘Sermones ed epistolae” di Leo Magno o la prima documentazione fotografica della tabacchicoltura altotiberina, commissionata alla tipografia Leonardo da Vinci nel 1934 da un onorevole che l’aveva richiesta per supportare in Parlamento la causa di questa nascente attività economica: si tratta di 18 scatti che testimoniano lo sviluppo della coltivazione nella zona di Canoscio. Interessante e affollata anche la conferenza sulla bibliofilia che Giampiero Mughini ha tenuto nel pomeriggio di sabato presso la Sala degli Specchi del Circolo Tifernate, a partire dal primo, perduto, catalogo di Alberto Burri. Conoscitore profondo dell’arte informale, il famoso critico e opinionista televisivo ha spiegato come “il collezionismo nasca del bisogno di trovare e conservare materiale che altrimenti verrebbe dimenticato e di cui i librai - ha detto enfatizzando - sono custodi e demoni”. Nel corso della conversazione a due voci con Duilio Contin, Mughini ha tracciato le roccambolesche vicende di altre opere famose, ma a rischio di scomparsa, come la prima edizione de “Il gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, in appena tremila copie. Avventure vissute anche dalla produzione d’esordio di Italo Svevo, i cui esemplari ora hanno prezzi proibitivi”. Terminata la mostra, le iniziative connesse al libro e alla stampa antica non si esauriscono: fino al 14 settembre il Circolo degli Illuminati diventa il “salotto letterario” della città, ospitando i libri degli autori tifernati, che, dalle 18.00 in poi di ogni giorno, incontreranno il pubblico per parlare dei loro libri. Condividi