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CITTA’ DI CASTELLO - Firmato nella sala del consiglio comunale l’accordo di partenariato tra il comune di Città di Castello e Ramallah, città sede dell’Autorità palestinese. Il sindaco Fernanda Cecchini e il sindaco Janet Michael hanno sottoscritto un protocollo nel quale si impegnano a “cooperare nei settori della governance locale, della cultura, della pianificazione urbana, del trasporto pubblico, della salute, delle politiche giovanili e sportive, della protezione ambientale e dello sviluppo”, incoraggiando dei rispettivi territori contatti su commercio, investimenti, formazione e turismo. Inoltre è previsto lo scambio di esperti e personale e l’assistenza a rappresentanti del mondo economico per iniziative di reciproco interesse. Un passaggio specifico estende il partenariato su una dimensione più ampia dichiarando che “Le parti intensificheranno le attività di solidarietà e di cooperazione per favorire la pace, il dialogo, la tutela dei diritti universali dell’uomo e particolarmente il lavoro, la formazione e la fruizione piena del diritto alla libertà ed alla autonomia”. “La firma di oggi sancisce un rapporto che si è formato nel tempo, attraverso contatti che hanno portato il comune tifernate a Ramallah in occasione delle cerimonie per i cento anni dalla fondazione” ha ricostruito il sindaco Fernanda Cecchini, sottolineando come “sia un punto di partenza per guardare al futuro e allo sviluppo di iniziative che riguardino le due comunità, alle prese con nodi e sfide amministrative simili, specialmente nei servizi. Inoltre la scelta di Ramallah e del suo popolo, che più di altri esprime il bisogno di affermazione dei diritti di libertà e di pace, conferma la vocazione del comune di Città di Castello ad essere ponte di dialogo e l’intenzione di dare un contributo, in linea con il ruolo che la Regione Umbria ha sempre svolto, anche oltre i confini nazionali”. Auspicando che l’atto “possa preludere a importanti occasioni di progetto e di cooperazione”, il sindaco Janet Michael ha ringraziato i consiglieri comunali “per la loro presenza e per l’appoggio agli sforzi di pace che vengono sia dall’Italia che dal mondo. La storia e la cultura antica del popolo italiano hanno tradizioni remote e illustri come il mio popolo, che ha già avuto modo, in occasioni precedenti, di sperimentare la vostra ospitalità e la vostra consapevolezza della causa palestinese. Sperando che giunga presto la pace e la libertà, la città di Ramallah vuole iniziare a costruirla, ponendosi in modo aperto e tollerante nei confronti delle altre culture e delle sensibilità esterne, a partire dagli interessi comuni: servizi, politiche ambientali e sociali, promozione del territorio”. La firma è stata preceduta dalla lettura del testo del protocollo nel quale si dichiara che “La globalizzazione ha reso il mondo più piccolo e interdipendente. In esso la vita e le attività di ogni donna ed ogni uomo, ovunque siano nati e vivono, sono legate sempre più direttamente alla vita ed alle attività di altre donne e uomini che sono nati e vivono in altre parti del mondo anche molto lontane geograficamente. Ma questo mondo è molto distante da quegli obiettivi di pace, solidarietà, giustizia e rispetto dei diritti umani per i quali è necessario impegnarsi ciascuno per le proprie responsabilità. Ciò è tanto più vero nei paesi del Mediterraneo, in Medio Oriente e nella terra di Palestina in particolare, dove continuano a prevalere la violenza, la negazione dei diritti più elementari di popoli e persone, la sofferenza di donne e uomini innocenti e la paura del futuro tra i bambini e le giovani generazioni”. Processi internazionale su Città di Castello e Ramallah si inseriscono “nella convinzione che le comunità siano protagoniste del dialogo tra le culture e dello sviluppo pacifico per i loro cittadini”. Condividi