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PERUGIA - I Circoli di Rifondazione Comunista del Comune di Perugia hanno discusso di riforma delle Circoscrizioni e consolidato gli orientamenti del proprio gruppo consiliare per il nuovo statuto ed il nuovo regolamento. In una nota diffusa congiuntamente dal segretario provinciale del Prc di Perugia, Enrico Flamini, e dal capogruppo al Comune di Perugia, Maria Rita Manfroni, si afferma che “Il principio “più poteri alle Circoscrizioni” non va limitato al recupero di nuove o meglio precisate funzioni delegate in materia di manutenzione, gestione del patrimonio, assegnazione contributi etc., che comunque vanno meglio tutelate con la garanzie degli adeguati finanziamenti”. “E’ necessario – si dice ancora - che le nuove Circoscrizioni siano in grado di dare valore ai cittadini favorendone il ruolo propositivo e costruttivo; ciò significa attenzione per riformulare in senso partecipativo i processi decisionali dell’amministrazione comunale e riconoscere alle Circoscrizioni il ruolo fondamentale di organismo di partecipazione popolare e di governo territoriale. Le Circoscrizioni non devono essere tanto o solo il braccio operativo del Comune quanto gli organismi che collaborano alla formazione delle politiche comunali”. “E’ in tal senso che può trovare una realistica concretezza la funzione delle Circoscrizioni nella valorizzazione della vita comunitaria, nella programmazione e gestione del territorio e dei servizi, nella promozione della partecipazione dei cittadini , delle associazioni e delle rappresentanze delle forze sociali per la tutela della qualità di vita dei quartieri e le proposte utili alla riqualificazione urbanistica, sociale e culturale. Spazio dunque alle funzioni di iniziativa e proposta e restituire valore anche ai pareri consultivi, oggi per lo più mortificati ad espletamento di funzione formale”. E in ogni Circoscrizioni non possono mancare servizi comunali ed in particolare un presidio della polizia municipale, l’ufficio di cittadinanza, l’URP da potenziare per le possibilità di accesso decentrato ai servizi. I Circoli di Rifondazione Comunista si sono espressi anche sulle altre questioni in discussione: - fermezza sul no alla elezione diretta del Presidente di Circoscrizione: quanto serve non è un governatore locale ma la garanzia di rappresentanza dei cittadini e delle loro istanze, di interlocuzione partecipata con il Comune; - un numero di Circoscrizioni non pregiudizialmente definito ma quanto più coerente con l’obiettivo di mantenere ai nuovi territori circoscrizionali le caratteristiche di una comunità da poter valorizzare nella promozione sociale , nella individuazione e soluzione dei problemi locali; territori con servizi e mezzi di trasporti che favoriscono l’identità e le forme di comunicazione e di aggregazione. Nessun pregiudizio sul numero ma certo anche nessuna remora nel ritenere che, partendo dall’esperienza di 13 Circoscrizioni a suo tempo disegnate con la finalità di “fare comunità”, l’ipotesi di 5 Circoscrizioni possa meglio rispondere a quanto serve. Secondo i due esponenti del Prc, i tempi utili alla discussione cominciano a restringersi, considerato che le prossime elezioni amministrative sono alle porte e l’invito di Rifondazione Comunista è quello di allargare ai cittadini e alle loro rappresentanze il confronto sulle scelte e di favorire dunque i tempi della partecipazione istituzionale. Condividi