PRODI.M..jpg
PERUGIA - Con sei voti favorevoli e due astenuti, la terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Enzo Ronca, ha definitivamente licenziato il Regolamento di attuazione dell'apprendistato professionalizzante. L'atto, illustrato dall'assessore regionale alla formazione Maria Prodi, recepisce anche in Umbria i principi innovativi contenuti nella cosiddetta Legge Biagi. Diventera' operativo con la pubblicazione sul sito della Regione Umbria. Prodi - si legge in una nota di Palazzo Cesaroni - ha ricordato come il Regolamento, frutto di una lunga concertazione con tutte le parti interessate, da' il via definitivo ad un apprendistato radicalmente diverso dal passato che con il sistema dei buoni riconosciuti singolarmente ai giovani, affida agli stessi soggetti la scelta della azienda o del soggetto autorizzato presso i quali condurre il proprio periodo formativo di apprendistato, che non dovra' essere inferiore alle 120 ore annue. Da membri della terza Commissione sono venute alcune osservazioni e richieste di chiarimento. Ada Girolamini (capogruppo Sdi-Uniti per l'Ulivo) ha sollevato il problema di poter garantire comunque che si facciano corsi di apprendistato anche per i lavori un tempo economicamente importanti, ma oggi diventati di nicchia, come l'avvio all'arte dei tessuti fatti al telaio che richiedono almeno due anni di formazione. Massimo Mantovani (FI) ha sollecitato l'assessore a fornire al piu' presto alla Commissione dati relativi all'apprendistato svolto in Umbria in passato, anche relativamente alle tipologie dei corsi realizzati, e all'esito avuto dalla piu' ampia formazione professionale finanziata con le risorse del Fondo sociale europeo. Condividi