Perugia_centro-fontana-priori.jpg
di Nicola Bossi La situazione non è buona per le casse del Comune dopo il Patto nazionale che il Governo Berlusconi ha previsto per risparmiare sui fondi da dare agli enti pubblici. Dopo il buco di bilancio, il cambio della dirigenza e i due anni e mezzo di austerità - e anche troppe multe - il bilancio di Perugia aveva rivisto la luce: nel 2008 un attivo di quasi 16milioni di euro (fonte Il Sole 24 Ore). Dopo la traversata nel deserto si pensava di poter avviare una nuova stagione di investimenti e nuovi freni fiscali per le famiglie. Invece nel Patto nazionale - ancora tutto da applicare...- il taglio previsto è di 22 milioni di euro. Una enormità per tanti motivi: il primo perchè per frenare mutui, interessi, residui attivi il comune di Perugia ha applicato un'azione irrepetibile: ovvero anche una consistente dismissione del patrimonio urbanistico. Secondo motivo: la pressione fiscale non si può aumentare come l'economia locale. Terzo motivo: il Patto Berlusconi applica gli stessi tagli ai comuni virtuosi (tra cui Perugia) di quelli previsti per quelli super indebitati e in odor di banca rotta. La ribellione dei virtuosi non si è fatta certo attendere: domani a Bologna da Brescia passando per Arezzo fino ad arrivare a Perugia, gli amministratori virtuosi si riuniranno per cercare di realizzare un testo da sottoporre al Governo nazionale. Obiettivo: rivedere i tagli immettendo degli incentivi a quei comuni che hanno dato il proprio contributo per risanare i conti della cosa pubblica. La proposta viene da Arezzo ed è stata fatta subito propria anche dall'amministrazione di Perugia. Condividi