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di Claudio Torcolo PERUGIA - Abbiamo sempre sostenuto l’inefficacia politica del sistema attuale delle Circoscrizioni della nostra città, in quanto sono svuotate di potere decisionale sulle problematiche attinenti alla vita amministrativa dei singoli territori. Ci sembra superflua e inutile la diatriba sul numero delle Circoscrizioni, tra chi ne vuole 5 e chi ne vuole 3. Se la riforma dovesse mantenere le Circoscrizioni così come sono ora, per quanto ci riguarda sarebbe meglio eliminarle tutte e investire le risorse risparmiate in altri servizi utili per i cittadini. Ci sembra che fino ad oggi le Circoscrizioni siano state troppo spesso utilizzate come parte esecutiva delle decisioni prese dal partito di maggioranza relativa che governa la città. Essendo una vera e propria rivoluzione sull’assetto territoriale si pretende, da chi rappresenta i cittadini nelle Amministrazioni, il coinvolgimento e l’apertura di una discussione di tutti i territori del Comune. Noi crediamo che la Circoscrizione debba avere un ruolo politico e decisionale, non per riempire le caselle vuote, ma per decidere e indirizzare lo sviluppo urbanistico e sociale del territorio di appartenenza, non può rimanere un organo che ratifica solamente le scelte che piovono dall’alto. Se un accorpamento ci deve essere, non può essere certo fatto a tavolino e con il righello, perché la eterogeneità dei territori del Comune di Perugia dal punto di vista sociale e da quello urbanistico richiede intereventi diversi. Noi crediamo che un territorio come l’attuale VIII Circoscrizione (Ponte San Giovanni-Collestrada-Balanzano) abbia proprie specificità e quindi necessità di avere strumenti di governo come ad esempio la possibilità di elaborare piani di programmazione con la partecipazione diretta dei cittadini, di tutte le forze politiche e sociali e delle associazioni. Condividi