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ROMA - La notizia che il governo starebbe studiando un pacchetto di misure a favore del lavoro dipendente è stata accolta dai sindacati con un misto di soddisfazione e prudenza. Soddisfazione per il fatto che finalmente l’Esecutivo ha preso atto di una situazione non più sopportabile e cioè che la parte della ricchezza prodotta che va a finire nelle tasche di chi la produce in prima persona con la fatica del suo lavoro, si è sempre più ristretta nel corso degli ultimi anni, non tenendo neppure il passo con l’inflazione. Prudenza, perché già altre volte impegni del genere sono stati enunciati senza che poi a questi proclami abbiano fatto seguito impegni concreti. Cgil, Cisl e Uil restano quindi cautamente in attesa di vedere quali saranno questa volta gli sviluppi che comunque non rinunciano a sollecitare. Assai chiara, al riguardo, Marigia Maulucci, segretario confederale Cgil, che si è limitata a dire: "Speriamo che non si tratti solo di un annuncio, speriamo che non ricominci la giostra mediatica di programmi che si fanno e si disfano in poche ore, speriamo che tutta la coalizione sia d'accordo, speriamo che non ci siano fughe in avanti o indietro, speriamo che non ci si accapigli su piccoli particolari trasformati opportunamente in bandiere ideologiche tanto irrinunciabili quanto paralizzanti" e "Speriamo soprattutto – ha aggiunto - che il Governo rammenti che sul rafforzamento di salari e stipendi, Cgil, Cisl e Uil, hanno approvato una piattaforma densa di proposte specifiche, l'hanno inviata all'Esecutivo e sono in attesa di una convocazione formale di un tavolo di confronto". La prima richiesta che i sindacati rivolgono al governo è perciò di essere ascoltati, per iniziare "un percorso negoziale tutto di merito, centrato sui temi del fisco, del controllo/riduzione di prezzi e tariffe, della contrattazione". Richiesta sulla quale concorda anche la Cisl, il cui segretario generale aggiunto, Pierpaolo Baretta, afferma che "E' necessario che al più presto possibile queste dichiarazioni si traducano in un piano operativo attraverso la convocazione di un tavolo di confronto che parta dalla nostra piattaforma per raggiungere in tempi brevi i primi risultati". Un tavolo, spiega poi, “che sarebbe comunque complementare con l'altro … appena aperto dalle forze sindacali con Confindustria sulla riforma dei modelli contrattuali. "Sono due tavoli destinati a completarsi – è la sua conclusione -, perchè la tutela del salario che è il punto centrala delle nostre rivendicazioni si garantisce da un lato puntando su fisco, prezzi e tariffe, ma dall'altro anche su una maggiore efficacia del modello contrattuale". Condividi