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CITTA' DI CASTELLO - Sara' inaugurata giovedi' prossimo alle ore 18 a Citta' di Castello, nel palazzo Vitelli alla Cannoniera, la mostra ''Le pergamene ebraiche a Citta' di Castello'', promossa dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'associazione ''Italia-Israele'' di Perugia, in occasione dell'edizione 2008 al Festival delle nazioni. La rassegna espositiva - presentata stamani con una conferenza stampa - restera' aperta al pubblico fino al prossimo 28 settembre e propone documenti conservati nell'archivio mandamentale della citta'. ''Il valore storico e documentale delle pergamene ebraiche conservate nel Fondo antico della biblioteca di Citta' di Castello - ha affermato il sindaco, Fernanda Cecchini - e' emerso chiaramente in occasione della mostra 'Italia ebraica' di Tel Aviv, perche' le teche che custodivano i fogli del Talmud sono state le piu' visitate e apprezzate. Per questo abbiamo deciso di esporle in occasione del Festival delle nazioni dedicato alla cultura e alla musica di Israele, consolidando un rapporto con il mondo ebraico che la nostra citta' ha sempre avuto, come testimonia la sinagoga che si alzava nel centro storico''. ''Le preziosissime pergamene che esponiamo - ha aggiunto il sindaco - sono un'attestazione dei rapporti che la comunita' ebraica ebbe con l'Alta Valle del Tevere nell'arco dei secoli compreso tra il 1300 e il 1500''. Recuperati nell'ambito del progetto ''Gheniza' (ripostiglio dei libri deteriorati) italiana'', i frammenti dei manoscritti ebraici di Citta' di Castello - riferisce una nota del Comune - si sono conservati come rilegature ai registri notarili. Sono 121, di cui 28 bifogli o a fogli interi, e 93 piccolissime strisce, che costituivano il dorso della copertina. ''Nel caso tifernate le sopravvivenze sono relative a sette diversi manoscritti di origine'' ha spiegato il professor Mauro Perani, curatore dell'iniziativa insieme a Marisa Borchiellini. ''Dei 24 registri notarili - ha spiegato - sette sono avvolti con fogli tratti dal manoscritto di una Bibbia risalente alla meta' del Duecento; uno con un compendio detto Alfasi e tre, i piu' considerevoli, con parti del Talmud babilonese, la summa della giurisprudenza ebraica''. Condividi