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L'arte del prendere tempo consiste nel fare una cosa per mesi, poi quando sei messo alle strette effettuare un'apertura con la controparte affermando: "sono disposto a parlarne". E poi fare il duro per altri mesi. Il tutto affinche dalle tue tasche non esca nemmeno un soldo. Almeno fino a quando è possibile. Ecco l'arte del perdere tempo va spesso contestualizzata nelle trattative sindacali dove il lavoratore si siede al tavola con la pancia vuota, del nuovo rinnovo contrattuale, da almeno un anno e mezzo. Un esempio è la trattativa per il rinnovo del contratto dei lavoratori del terziario, in particolari quelli dei grandi, medi e piccoli centri commerciali. Il sindacato unito: Cgil, Cisl, Uil hanno indetto lo stop del carrello per venerdì e sabato. I lavoratori non andranno per banconi, ma faranno un coorteo di protesta nei pressi del nuovo centro commerciale di Perugia: l'Emisfero. Questa mattina sui giornali Giorgetti, Confcommercio, che prima non aveva voluto sentire ragione, ha dichiarato di essere pronto al dialogo. Ecco l'arte di perdere tempo per far in modo che nulla cambi. La Cgil, per bocca di Ivo Banella, segretario generale della Filcams gli ha risposto per le rime: “Accogliamo con stupore le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Antonio Giorgetti, presidente di Confcommercio Umbria Giorgetti parla della disponibilità della sua organizzazione al confronto, definendo inopportuno lo sciopero di domani. Nei fatti questa disponibilità non si è mai concretizzata, per cui la protesta di domani è non solo opportuna ma anche necessaria. Basti ricordare che da anni sul tavolo della Confcommercio di Perugia c'è la piattaforma presentata dai sindacati per il contratto integrativo, sulla quale non abbiamo avuto alcuna risposta. Per questo l'inaffidabilità della nostra controparte impone la lotta e la mobilitazione dei lavoratori”. Il giochetto è stato scoperto anche dalla Cisl che ha fatto parlare segretario territoriale Fisascat Cisl Valerio Natili: "La disponibilità a riprendere le trattative –ha commentato Natili- la Confcommercio poteva manifestarla in tempi più adeguati e non a ridosso dello sciopero. In questo modo, le dichiarazioni appaiono finalizzate a salvare il salvabile e l’apparenza, non sembra una vera volontà di affrontare la trattativa per la ripresa del confronto. Tra i temi della piattaforma e le continue richieste di flessibilità nell’organizzazione del lavoro –ha poi spiegato il segretario Valerio Natili- riteniamo la posizione di Confcommercio provocatoria e inaccettabile in quanto, a nostro avviso, l’attuale contratto prevede un’ampia gamma di strumenti in grado di recepire le specificità del settore. Le richieste economiche avanzate dal sindacato –ha poi rinforzato- sono in linea con gli altri rinnovi contrattuali e, certamente, tutt’altro che esose. Il rinnovo contrattuale, fermo ormai da più di un anno, diviene sempre più una necessità soprattutto se si pensa che la categoria è poco contrattualizzata in modo decentrato, sia a livello territoriale che aziendale”. Condividi