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PERUGIA - Sono ormai migliaia gli imprenditori stranieri in provincia di Perugia: comunitari e extracomunitari guidano, in prima persona o in partecipazione, imprese di tutti i settori produttivi. Alla fine del 2007 ne sono stati censiti 7.086, con un aumento dell'8,8 per cento rispetto all'anno precedente: lo riferisce la Camera di Commercio. Sono giovani (il 12 per cento circa ha meno di 30 anni) e operano soprattutto nei settori delle costruzioni e del commercio (quasi il 60 per cento). Sono in maggioranza uomini (68,2 per cento), ma con una quota femminile (31,8 per cento) che supera di molto la media provinciale. Circa il 36 per cento degli imprenditori stranieri registrati alla Camera di commercio perugina - come riferisce un suo comunicato - e' nato nei paesi dell'Unione europea, mentre il 17 per cento e' nato negli altri paesi europei extra Ue. Importanti quote sono rappresentate anche dall'Africa settentrionale, con il 15 per cento, e dall'America Centrale e Meridionale, con il 6,5 per cento. La nazione da cui proviene il maggior numero di imprenditori e' l'Albania, con il 10 per cento. ''E' una tendenza ormai consolidata - commenta il presidente della Camera di commercio di Perugia, Alviero Moretti - che sta assumendo dimensioni molto interessanti sul piano economico oltre che sociale''. Secondo Moretti, ''l'Umbria e' terra in cui la voglia di fare impresa riesce a non essere soltanto uno slogan: da noi il sistema funziona, e' solido e ce ne accorgiamo proprio nei momenti piu' difficili, come quello che stiamo vivendo''. Il 68,8% degli imprenditori stranieri ha un'eta' compresa tra 30 a 49 anni, di poco piu' alta la percentuale degli extracomunitari (69,3%) a fronte di un 47,6% relativo alla media provinciale. L'11,7% degli stranieri ha meno di 30 anni, si arriva al 12,5% nel caso degli extracomunitari, il doppio rispetto al 6,2% del totale provinciale. La percentuale di imprenditori stranieri con 50 o piu' anni e' pari al 19,5%, per gli extracomunitari si scende al 18,2%, entrambe nettamente inferiori rispetto al 44,9% della media provinciale. Il 78,6% degli imprenditori stranieri ricopre la carica di titolare o socio dell'impresa, mentre per gli extracomunitari si arriva al 81,6%, a fronte di un 63% della media provinciale; il 19,8% degli stranieri e' amministratore, mentre la quota degli extracomunitari scende al 16,9%, a fronte di un percentuale del 29,6% per il totale degli imprenditori; risultano quasi irrilevanti, infine, le altre cariche ricoperte sia dagli stranieri complessivi (1,6%) sia dagli extracomunitari (1,5%) a fronte di un valor medio complessivo del 7,4%. Il 56% degli imprenditori stranieri opera nei settori delle costruzioni e del commercio, per gli extracomunitari tale percentuale sale al 61%. In particolare il 30% degli stranieri lavora nelle costruzioni, in linea con il 31% degli extracomunitari, oltre il doppio rispetto al 14% degli imprenditori complessivamente considerati. Nel commercio troviamo il 26% degli stranieri, mentre per gli extracomunitari la percentuale sale al 30%, a fronte di un valore medio provinciale del 24%. Seguono, a distanza, gli altri servizi con un peso del 17% per gli stranieri e del 15% per gli extracomunitari; e le attivita' manifatturiere con l'11% sia per gli stranieri che per gli extracomunitari. I settori che esercitano la minore attrazione sia per gli imprenditori di origine straniera sia per gli extracomunitari sono gli alberghi e ristoranti e l'agricoltura. Il 68,2% degli imprenditori stranieri sono uomini, percentuale inferiore al valore medio provinciale del 71,3%; mentre le donne rappresentano una quota del 31,8%, al fronte del 28,7% della media provinciale. Per gli imprenditori extracomunitari il peso degli uomini con il 73,9% supera il valor medio provinciale e, corrispondentemente quello delle donne (26,1%) si colloca al di sotto. Condividi