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Silvio Berlusconi ce l’ha fatta. La legge che protegge il primo ministro italiano dall’azione penale entra in vigore. Dopo la Camera dei Deputati, anche il Senato ha approvato la controversa norma. Per la durata del suo mandato Berlusconi non dovrà più temere la giustizia, nonostante un processo in corso. Il capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, sarà protetto d’ora in avanti dalle azioni penali. Dopo la Camera dei Deputati, anche il Senato ha approvato la legge che garantisce l’immunità a Berlusconi. Perciò egli non deve più temere la giustizia fino alla fine del suo mandato.In tutto 171 voti a favore, 128 contrari e 6 astenuti. Soprattutto l’opposizione di sinistra ha criticato la legge sull’immunità. La Camera aveva approvato già il 10 luglio con una larga maggioranza la legge che prevede il rinvio dei processi giudiziari per le quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, primo ministro, presidenti di Camera e Senato) per tutta la durata del loro mandato. Le critiche mosse contro la legge sostengono che essa sia fatta su misura per Berlusconi. La nuova legge garantisce alle quattro più alte cariche dello stato l’immunità soltanto però per la durata del mandato, e non in caso di avvicendamento ad un’altra di queste quattro cariche. Nel caso Berlusconi, dopo essere stato primo ministro, diventasse Presidente, dovrà mettere in conto un’azione penale. Il 71enne miliardario proprietario di media aspirerebbe, tra 5 anni, alla carica di Capo dello stato. Berlusconi è attualmente imputato in un processo per corruzione a Milano e tenta da settimane di sfuggire alla condanna attraverso una nuova legislazione. La magistratura lo accusa di aver versato all’avvocato britannico David Mills una somma di 600.000 dollari, per fargli affermare il falso durante i processi contro Mediaset, il suo colosso mediatico. Il processo verrà ora presumibilmente rinviato. L’impresario è già stato più volte in tribunale per corruzione. Sinora i processi si sono conclusi con assoluzione o archiviazione per prescrizione. Articolo originale pubblicato su Die Welt, il 23/08/2008, in Germania. Condividi