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di Nicola Bossi Non avrà l'effetto dello sciopero dei Tir dei giorni scorsi, ma la richiesta di far incrociare le braccia ai dipendenti dei centri commerciali e dei negozi in genere, chiesta da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, in programma per i giorni 21 e 22 dicembre farà molto male. Farà male soprattutto alla Confcommercio che da tempo si rifiuta, come fossimo nel medievo, di stare ad ascoltare le ragione dei dipendenti del settore terziario che non rinnovano il contratto da tempo. La richiesta è di quelle poi irrisorie, rispetto agli aumenti della vita: 78 euro al mese. Evidentemente i signori del commercio vogliono tenersi tutto per se. Persino le briciole. Ma se Confcommercio fa orecchie da bottegaio, la direzione della Coop invece è già andata incontro ai lavoratori: previsti 50 euro (come prima trance) a partire dalla busta paga di gennaio. Eppoi per la primavera la cifra intera. Per questo i lavoratori della Coop resteranno al lavoro sotto natale. Ecco il programma dello sciopero. Venerdì 21 (quando sciopereranno i lavoratori impegnati 5 giorni su 6), lo sciopero sarà accompagno da una manifestazione senza precendenti, con un corteo lungo via Settevalli che partirà dal centro commerciale Emisfero alle ore 10.00 e si concluderà sotto la sede di Confcommercio, la quale continua a respingere ogni richiesta dei sindacati. Sabato 22 dicembre invece(quando sciopereranno i lavoratori impegnati su 6 giorni), i sindacati di categoria invitano tutti i consumatori ad aderire numerosi all'iniziativa “Stop al carrello”, interrompendo gli acquisti natalizi per un giorno per dare un forte segnale di solidarietà a tutti i lavoratori del terziario. Condividi