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Con 23 voti a favore e 6 contrari è stata approvata ieri in Consiglio Comunale di Perugia la delibera concernente il piano di zonizzazione acustica del Comune di Perugia, precedentemente sospeso in seguito all’accoglimento di alcune osservazioni inviate da privati cittadini che avevano per oggetto, fra l'altro, il rumore prodotto dal passaggio del minimetrò. In una preconsiliare la Regione dell’Umbria aveva sancito che il Minimetrò pur rientrando nella categoria delle infrastrutture di trasporto non può essere incluso nell’ambito di applicazione del dpr 459/98; 2) quanto ai valori assoluti di emissione, deve essere applicato il dpcm 14.11.97. Questa decisione ha avuto due importanti effetti: per i siti sensibili, ben due scuole elementari sulla tratta del Minimetrò, viene applicata la classe acustica IV, (aree di intensa attività umana) effettuando, in pratica, un innalzamento della soglia di rumore rispetto alla situazione ante operam. Per quanto riguarda, poi, la richiesta di considerare nell’individuazione della classe acustica il coefficiente aggiuntivo dovuto al valore limite differenziale di immissione, la Regione ha ritenuto che questi non debba essere utilizzati nel caso dei Minimetrò. “Oggi nulla è stato fatto per recepire le osservazioni pervenute sul punto dai cittadini: per evitare una probabile controversia di fronte al TAR con conseguente sicura soccombenza del Comune, pertanto, l’unica strada è di sospendere la pratica oggi in oggetto al fine di rivalutare le osservazioni e, se possibile, accoglierle” ha espresso il consigliere Baldoni dichiarando il suo voto contrario. La zona interessata dal piano viene così suddivisa in 6 classi di rumore, ove le classi numericamente più alte l’innalzamento delle soglie di rumore massime. I limiti di rumore, riguardanti la tratta del Minimetrò, vengono fissati così a 65 decibel diurni e 55 notturni. Rumore su cui a Perugia è stata aperta un’indagine in seguito agli esposti pervenuti alla Procura della Repubblica. Gli stessi tecnici della Leitner affiancati da un team di esperti, fra i quali il professor Rossi dell’Università di Perugia, hanno studiato per mesi strategie atte a ridurre le emissioni acustiche prodotte dal mezzo. Ora a più di quattro mesi dalla sua inaugurazione e più di un anno dai primi test di funzionamento molte delle incertezze sembrano oramai chiarite. I tecnici hanno apportato diverse modifiche che in sostanza impediscono l’eccessiva vibrazione della fune d’acciaio, la causa principale del rumore. A questo stesso scopo sembra anche essere stata adottata una diminuzione di velocità dell’impianto. Cioè da 7 km al secondo a 4-5 km massimi, proprio per impedire l’ eccessivo attrito della fune d’acciaio. Tuttavia anche la tecnologia ha dei limiti, e se è vero che forse la società Minimetrò potrebbe avere ancora assi nella manica nella lotta al rumore, d’altro canto l’approvazione del piano di zonizzazione acustica di oggi lascia, secondo il presidente del Co.Da.Mi, l'ingegnere Giovanni Paparelli, presagire il peggio. “E’stato fatto come per l’idrazina nell’acqua potabile, dal momento che ce n’è troppa si alza la soglia consentita, invece di diminuirne la quantità. E’chiaro che il criterio del differenziale diventa irrinunciabile dato che il rumore continuo prodotto dalla fune di acciaio è dannoso alla salute. Inoltre c’è il problema delle scuole. Attraverso l’errata interpretazione di una regolamento regionale del 2004", ha osservato l'ingegnere, "anche le due scuole lungo il tratto percorso dal Minimetrò, pur essendo siti sensibili, sono state portate alla fascia IV.” In altre parole l’emissione acustica massima ammessa nelle vicinanze delle scuole, in seguito al piano di zonizzazione acustico approvato in Consiglio ieri, è aumentata tanto da giustificare il passaggio dalla più protetta fascia III alla fascia IV, in cui solitamente sono comprese le attività rumorose e non i siti sensibili. Il Comitato Danneggiati dal Rumore prevede un ricorso al T.A.R. Condividi