jacopo fo.jpg
di Lorenzo Materazzini Jacopo Fo, popolare personaggio che ha eletto Gubbio a sua dimora, questa mattina - per la precisione da 5 minuti - si è incatenato davanto alla sede Enele di Perugia per protestare contro l'atteggiamento dell'ente privato che sta facendo di tutto a suo dire per ostacolare quei cittadini che vogliono utilizzare dell'energia rinnovabile, pulita e soprattutto libera dai soliti giochi di potere. Insieme a lui c'è anche il consigliere regionale dei Verdi Oliviero Dottorini, sempre attento alle tematiche dell'energia nuova. Jacopo Fo, figlio di Dario Fo e Franca Rame, fu il primo in Umbria ad aver utilizzato per i suoi mezzi da strada l'olio di colza, che costa meno rispetto al diesel ed è meno inquinante. Eppoi è coltivabile soprattutto nei territori poveri di montagna come quelli Umbri. “Il sit-in di oggi – fa sapere Dottorini – è stato organizzato per gridare a gran voce il fatto inaccettabile che mentre il governo nazionale fa di tutto per incentivare, fino al cento per cento, forme di energia rinnovabile attraverso forme di credito e conto energia, l’Enel ritardi in modo incomprensibile il semplice allaccio degli impianti, a danno dei cittadini e delle imprese che hanno a cuore il rispetto dell’ambiente e fanno di tutto per produrre energia da forme alternative e non inquinanti. Crediamo – dice - che questi ritardi siano paradossali e il loro reiterarsi provoca danni economici rilevanti ai privati e la dispersione di migliaia di kilowatt di energia pulita che non viene recuperata dall’Enel, tanto più che nel periodo invernale, da molti ambienti, che spesso coincidono proprio con i vertici dell’azienda, si alzano voci di possibili rischi di blackout. Tutto questo è inaccettabile”. Al termine del sit-in, lo stesso Dottorini, Fo e Paolo Fasola sono stati ricevuti dai vertici dell’Enel, tra cui il direttore del comparto Umbria –Toscana. “Abbiamo chiesto – fa sapere il capogruppo dei Verdi e Civici - che almeno, Enel, individui dei responsabili per le rinnovabili e il fotovoltaico in grado di rispondere alle tantissime richieste di aiuto che arrivano da singoli cittadini, famiglie e piccole imprese. Non è possibile – conclude - attendere mesi prima di essere messi nelle condizioni di attivare le utenze”. Condividi